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Troppo caldo nelle classi pollaio, preside anticipa l’uscita da scuola: “Alcuni studenti sono svenuti”

La preside dell’istituto tecnico Marconi-Hack di Bari ha deciso l’uscita anticipata degli studenti a causa del caldo eccessivo che si sta registrando in questi giorni: “La situazione è pesante, alcuni sono svenuti. Manca l’aria condizionata. Sono garante della sicurezza dei miei ragazzi e non potevo fare altrimenti”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Google Maps.
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Il caldo eccessivo degli ultimi giorni ha costretto una preside di Bari a decidere l'uscita anticipata da scuola. Il motivo? Manca l'aria condizionata e alcuni studenti sono addirittura svenuti a causa delle temperature troppo elevate raggiunte in classe.

È quanto è successo all'istituto tecnico Marconi-Hack del capoluogo pugliese a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico 2023-2024. "La situazione era pesante già da ieri, 19 settembre – ha spiegato la dirigente scolastica Anna Grazia De Marzo –. Sono garante della sicurezza dei miei studenti e non potevo fare altrimenti". Dunque, oggi e domani, giovedì 21 e venerdì 22 settembre, l'ultima campanella per gli studenti suonerà alle 12.30.

La preside, intervistata dalla stampa locale, ha aggiunto che "questo clima non è idoneo per stare in classe. Non me la sono sentita di proseguire le lezioni con questo caldo. Da questa settimana volevamo già fare la sesta ora e dalla prossima la settima, ma per ora abbiamo rinunciato".

Il problema principale è che molti istituti, come quello di Bari, sono sprovvisti di un adeguato sistema di refrigerazione: "Le scuole non hanno un sistema di areazione tale da consentire di fare lezione. E se non c'è aria condizionata è assurdo quello che ci chiedono dai piani alti, di mantenere le scuole aperte anche a luglio e agosto. Per fare questo dobbiamo avere edifici idonei ad affrontare queste temperature", ha aggiunto la preside.

A ciò si aggiunga la questione delle classi-pollaio. L’istituto di Bari, disposto su quattro piani, ospita quasi 1.900 alunni e 250 docenti. Le aule, spesso di dimensioni ridotte, accolgono dalle 20 alle 29 persone, il che diventa insostenibile se "le classi sono esposte al sole a mezzogiorno e con questo caldo è impossibile per i pendolari prendere bus e treni", ha precisato De Marzo.

Ma questa è una problematica comune a tutta Italia. Nell'anno scolastico 2022-23 ben 2.459 prime classi delle superiori su 25.026 (quasi il 10%) hanno presentato una incidenza superiore a 27 studenti per classe (da 28 a 32 e più per classe). L’anno precedente il numero delle prime classi della secondaria di II grado con una incidenza superiore a 27 alunni per classe era stato di 1.981 e nel 2020-21 era stato di 2.081.

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