Triplice omicidio a Milano: madre e due figli di 4 anni e venti mesi sgozzati con un coltello
Una madre e i suoi due bambini sono stati ritrovati morti in provincia di Milano. Gli inquirenti accorsi sul posto non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. Per ora tutte le ipotesi investigative restano aperte.
La donna Cristina Omes – 38 anni – è stata uccisa insieme ai suoi due bambini rispettivamente di 4 anni e 20 mesi. Il delitto sarebbe avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Motta Visconti in Provincia di Milano. L'abitazione sita in via Ungaretti 20 è stata ispezionata dal nucleo dei carabinieri di Abbiategrasso. I corpi sarebbero stati rinvenuti dal marito rientrato alle due di notte circa al termine della partita dell'Italia vista con degli amici. L'uomo è attualmente trattenuto in caserma ma non risulta iscritto nel registro degli indagati.
I due piccoli un maschietto Gabriele, di 20 mesi, e un femminuccia Giulia, di 4 anni, sono stati ritrovati accanto al corpo dalla madre dal padre Carlo Lissi di 31 anni. che, come detto in precedenza era uscito per andare a vedere la partita dell'Italia insieme a degli amici.
I primi accertamenti: uccisi con un'arma bianca
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti la donna sarebbe stata uccisa con colpi di arma bianca – molto probabilmente un coltello – al collo che lasciano pensare ad uno sgozzamento. Il Comando provinciale dei Carabinieri di Milano incaricato dei rilievi scientifici non ha rilasciato, per ora, dichiarazioni ufficiali circa i fatti ma tutte le piste restano aperte anche quella di un eventuale suicidio.
Tre morti che hanno scosso molto la comunità del paese alla porte di Milano. Scene di terrore che in questa cittadini di 8 mila abitanti sulle rive del Ticino sembravano echi lontani. Una città vicina e lontana da Milano – dalla quale dista 30 km – svegliata dal suono delle sirene delle forze dell'ordine accorse sul posto.
Le prime testimonianze
Secondo quanto raccontano i testimoni la donna sarebbe stata impiegata presso un'agenzia assicurativa di Motta Visconi mentre il marito sarebbe un commercialista di Milano. Sposati da sei anni sono descritti come una coppira tranquilla e solare. Il sindaco teme si tratti di rapina "È da tempo che assistiamo a una escalation di reati a Motta Visconti, soprattutto furti in abitazioni. Specialmente nelle villette. La gente non ne può più e pur avendo una stazione dei carabinieri ci sono solo sei militari che devono controllare quattro paesi e quindi si trovano in evidente sotto organico" ma sulla porta non pare sia stata riscontrata alcuna effrazione.
Rapina finita male o tragedia familiare?
I carabinieri per adesso non escludono alcuna ipotesi, anche se la percezione che si avverte dopo i primi rilievi della scientifica è che la strada della rapina finita in tragedia sia quella meno vagliata dagli inquirenti, almeno rispetto a quella del dramma familiare, come ad esempio un omicidio-suicidio. La violenza del gesto, infatti, e il fatto che sia stato trucidato anche il bambino più piccolo, incapace di raccontare quanto fosse accaduto, lascia credere che l'obiettivo dell'omicida sia stata la famiglia e e che la tragedia non sia la aspra reazione di una rapina finita male.