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Boss del narcotraffico Angel Martinez Quiroz torna libero per errore, Procura: “Sbaglio non è a Trieste”

Il boss del narcotraffico Angel Martinez Quiroz, è stato rilasciato per la decorrenza dei termini di custodia in carcere dovuta a una “mancata tempestività di comunicazione” delle autorità colombiane.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Angel Martinez Quiroz
Angel Martinez Quiroz

Angel Martinez Quiroz è stato scarcerato dopo la scadenza dei termini di custodia in carcere. Inizialmente, la scarcerazione era stata attribuita a un errore del pm della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, ma il Procuratore Antonio De Nicolo ha respinto l'accusa, sottolineando che la decorrenza del termine di custodia ai fini estradizionali non è dipesa da un errore imputabile all'ufficio italiano.

"Ottenute a suo tempo dal Gip le misure cautelari richieste nell'ambito dell'operazione antidroga, la Procura ha chiesto al ministro della Giustizia la promozione della domanda di estradizione – si legge in una nota – In perfetta aderenza agli intenti della Procura, il ministro ha tempestivamente avanzato la domanda e l'autorità giudiziaria della Colombia non ha comunicato la propria decisione a un anno di distanza dall'iniziativa ministeriale".

Secondo la direzione distrettuale antimafia di Trieste, la "colpa" della scarcerazione del boss del narcotraffico colombiano è da imputare alle autorità Colombiane.

"L'attenzione e lo scrupolo riservato alla vicenda ha portato il magistrato a richiedere al Gip tempestivamente e di propria iniziativa la cessazione della custodia cautelare per il 6 settembre, perché era decorso il termine di un anno. Nessun errore, semmai attenzione alla posizione processuale di Angel Maria Martinez Quiroz, come per tutte le altre trattate dal nostro Ufficio. La scarcerazione era doverosa perché non vi è stata una risposta tempestiva delle autorità colombiane".

Il boss 68enne potrà però comunque collaborare con la giustizia, così come aveva detto di voler fare secondo le asserzioni dei suoi difensori. Nel frattempo, però, il leader dei narcotrafficanti colombiani è ora nuovamente in libertà dopo l'arresto avvenuto nel 2022 dopo una maxi operazione antidroga coordinata dalla guardia di finanza.

Quiroz, del clan del Golfo, è stato fermato un anno fa a Medellin, in Colombia, proprio sulla base dell'ordine di cattura emesso dal gip del tribunale triestino. Durante l'operazione erano state sequestrate 4,3 tonnellate di cocaina per oltre due miliardi di euro ed erano stati eseguiti 38 arresti. 

Il boss 68enne concordava dalla Colombia le spedizioni che poi arrivavano a Trieste dopo aver percorso l'Oceano Atlantico. Da Trieste, raggiungevano Milano in una complessa rete illecita di trafficanti sloveni, croati, olandesi e bulgari. A incastrare il narcotrafficante, il lavoro della guardia di finanza che aveva smantellato la rete criminale grazie a un finanziarie che era riuscito ad infiltrarsi nelle maglie del clan, fingendosi un loro emissario per un servizio di import-export che avrebbe dovuto garantire la spedizione di cocaina occultata in alcune trivelle da miniera.

Prima della scarcerazione, gli avvocati di Martinez Quiroz avevano cercato di negoziare la sua collaborazione con le autorità giudiziarie italiane.  Nonostante la dichiarata disponibilità del boss a collaborare e consentire l'estradizione, la giustizia non ha sfruttato l'opportunità.

Ora però, l'Italia non potrà estradare il 68enne: un accordo del 2019 con la Colombia infatti limita la possibilità di chiedere il trasferimento più di una volta per lo stesso procedimento penale.

Il traffico di stupefacenti coinvolgeva la Colombia, il nord Italia e molti acquirenti legati alla ‘ndrangheta.

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