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Trieste, detenuto muore per overdose da metadone: il narcotico saccheggiato nell’infermeria del carcere

L’uomo, di origini slovene, era in prigione per spaccio. Il giorno prima c’era stata una rivolta e alcuni detenuti avevano danneggiato e saccheggiato l’infermeria.
A cura di Biagio Chiariello
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Polizia penitenziaria
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Un detenuto 48enne del carcere ‘Ernesto Mari' di Trieste è stato trovato morto ieri, 12 luglio, nella sua cella all’indomani della rivolta scoppiata nei reparti. Secondo il garante dei detenuti del Friuli Venezia Giulia, Paolo Pittaro, la causa del decesso sarebbe un’overdose da metadone.

Sono stati i compagni di cella i primi ad accorgersi che l'uomo stava male a dare l’allarme ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118. L’uomo sarebbe originario della Slovenia ed era stato arrestato per reati legati al mondo della degli stupefacenti.

Sul tragico evento era ora impegnata la procura locale e non è escluso che venga chiesta l'autopsia.

Si ritiene che la vittima possa aver preso il narcotico, solitamente utilizzato per contrastare gli effetti dell’assuefazione nella terapia sostitutiva della dipendenza da stupefacenti, durante la rivolta quando i detenuti avevano danneggiato l'infermeria, come sottolineato anche dal segretario del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo, che aggiunge: "Ormai siamo al collasso e nel frattempo è in atto una rivolta nel carcere di Vercelli. Un primo punto di partenza per risolvere la situazione sarebbero le dimissioni di Delmastro e Nordio”.

Quello di ieri, secondo quanto riferito dal sindacato Polizia Penitenziaria Uilpa è il 116esimo detenuto morto dell’anno. "A queste morti, vanno peraltro sommati i sei appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Siamo, nei fatti, alla certificazione della disfatta del sistema carcerario", afferma Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria.

Almeno un centinaio i detenuti che nella giornata di giovedì 11 luglio ha inscenato una protesta contro le condizioni igieniche e sanitarie della struttura, il caldo e il sovraffollamento. Sono stati lanciati oggetti in strada ed è stato dato fuoco agli arredi nelle celle. Dopo l'intervento della polizia, quattro persone sono state portate in ospedale, di cui una con un’intossicazione dovuta al fumo dei lacrimogeni e due detenuti con problemi cardiaci.

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