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Trieste, anziano picchiato dalla polizia slovena: “Preso a calci e pugni. Potevo morire”

L’aggressione è avvenuta lo scorso venerdì nei pressi della frontiera italo-slovena di Pese. Gli anziani coniugi sono stati fermati per un controllo e poi picchiati e ammanettati senza un apparente motivo. “Non so se erano ubriachi o nervosi. Quel che è certo è che mi hanno pestato per strada e che potevo morire”.
A cura di I. A.
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È stato aggredito insieme alla moglie da parte di due poliziotti sloveni dopo un controllo a poca distanza dal valico sloveno-italiano di Pese. È successo lo scorso 15 dicembre ad un uomo di 82 anni, Dario G., che ora è ancora ricoverato in ospedale con una costola e denti rotti oltre al volto ancora tumefatto per i calci e i pugni ricevuti. A denunciare l'accaduto è stato il figlio della coppia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'anziano e la moglie, 67 anni, stavano in macchina quando avrebbero imboccato contromano una rotatoria e per questo sarebbero stati fermati dai due agenti ma il controllo sarebbe degenerato fino alla violenza.

L'uomo, sempre stando a quanto riferito dal figlio, sarebbe poi stato trasportato all'ospedale di Isola assieme agli agenti e sul posto sarebbero poi intervenuti anche due funzionari del Consolato italiano a Capodistria. Il Console Giuseppe D'Agosto, ha riferito l'Ansa, ha dichiarato che le versioni dell'uomo e quelle degli agenti non coincidono, e che i poliziotti affermano di aver reagito dopo essere stati aggrediti dall'82enne. Quest'ultimo è riuscito a parlare per la prima volta dal letto dell'ospedale in cui è ancora ricoverato, raccontando, seppur in maniera confusa, cosa ricorda di quella sera. "Parlavano in sloveno, non riuscivo a capire perché dopo il controllo non ci restituissero le nostre carte d'identità – ha detto al quotidiano Il Piccolo -. Uno dei due ha colpito prima mia moglie, che intanto era scesa dall'auto, facendola cadere a terra. Io ho iniziato a urlare, dicendo di lasciarla stare. A quel punto uno mi ha tirato un pugno in testa e ancora calci e manette".

Poi il vuoto. "Avrò preso dieci colpi forti in testa, in faccia e sulla costola – ha continuato l'82enne -. Era alto e grosso, era sopra di me. Quasi non riuscivo a respirare. Anche l’altro agente mi ha picchiato. Sono svenuto e mi sono risvegliato all’ospedale di Isola. Non so perché sia successo, forse erano ubriachi o nervosi. Quel che è certo è che mi hanno pestato per strada e che potevo morire". Intanto, un rapporto su quanto avvenuto sarà presentato alla Farnesina, mentre dalle autorità straniere al momento non c'è alcun commento.

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