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Treviso: “Se fai vedere il seno uno shot gratis”, polemiche sul cartello esposto nel bar

Bufera su un bar di via Collalto a Treviso, dopo la condivisione via social network da parte di uno psicologo di un cartello con il quale si annuncia la possibilità di bere gratis a chi mostra il seno: “La squalifica per le donne è disarmante, dobbiamo ribellarci”. Ma il barista e proprietario del locale si difende: “Uno scherzo”.
A cura di Ida Artiaco
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Doveva essere nelle intenzioni del proprietario solo uno scherzo. E invece si è scatenata una vera e propria bufera su un bar del centro di Treviso dopo che un cliente, che si era fermato lì per caso, ha fotografato e condiviso sui social network un cartello con cui si annuncia alla clientela la possibilità di bere gratis se si mostra il seno. "Fallo, più ce l'hai grosso e più bevi gratis. Se poi ti porti a casa il barista, una settimana di drink offerti", si legge, con tanto di elenco dei premi rapportati alle misure: "Se hai la prima uno shot, se hai la seconda due shot" e così via fino alla quinta che merita anche l'applauso dei presenti. Nessuno ci aveva mai fatto caso prima, anche perché a quanto pare questo cartello è esposto da tempo nel locale, fino alla denuncia fatta via Twitter dallo psicoterapeuta Andrea Sales, che si era fermato nel bar di via Collalto per una breve pausa.

"Una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato", scrive sui suoi profili social, chiedendosi come sia possibile che nessuno prima si fosse lamentato. In poco tempo il suo post è stato condiviso e commentato centinaia di volte, con molti utenti che hanno proposto di boicottare il locale. "Penso a quanto stiamo cadendo in basso. – continua -. Penso a che degrado generiamo ogni giorno. La squalifica per la donna è disarmante. La squalifica misurata addirittura per taglia di reggiseno o per disponibilità sessuale. E questo pensa pure di essere simpatico. E si lamenterà di sicuro degli stranieri che ci rubano il lavoro o che stuprano le nostre donne". Ma il proprietario del bar, diventato famoso suo malgrado, si difende e dalle pagine del Corriere del Veneto afferma: "Ognuno pensi ciò che vuole ma questo era uno scherzo", supportato dai suoi clienti di sempre, donne comprese.

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