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Treviso, resta con la testa incastrata in un macchinario: l’operaia 26enne Anila Grishaj morta sul lavoro

Una ragazza di 26 anni è morta durante il turno di lavoro in un’industria alimentare a Treviso. La dinamica è al vaglio di Carabinieri e Spisal. Sul posto hanno operato vigili del fuoco e Suem.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una ragazza di 26 anni è morta oggi pomeriggio in un'industria alimentare di Pieve di Soligo (Treviso) a causa della compressione del capo all'interno di un macchinario in cui sarebbe rimasta incastrata. La dinamica è al vaglio di Carabinieri e Spisal. Sul posto hanno operato vigili del fuoco e Suem.

Stando a quanto reso noto finora, la giovane stava svolgendo il suo turno di lavoro nell'industria alimentare di Pieve di Soligo (Treviso) dove era impiegata. La dinamica è al vaglio di Carabinieri e Spisal. Sul posto hanno operato vigili del fuoco e Suem.

La vittima lavorava da tempo nella fabbrica e per cause ancora in corso di accertamento, sarebbe rimasta con la testa incastrata in uno dei macchinari dell'industria di surgelati per la quale lavorava. La vittima si chiamava Anila Grishaj, 26enne di origini albanesi che viveva a Treviso. L'operaia sarebbe morta intorno alle 16, poco prima della fine del suo turno di lavoro.

Stando alle informazioni disponibili, la 26enne sarebbe stata stritolata da un macchinario dopo essere rimasta incastrata con la testa negli ingranaggi. I familiari sono stati allontanati dal parcheggio della fabbrica perché particolarmente agitati a causa del dolore per la 26enne deceduta.

La dinamica è ancora in fase di ricostruzione, ma sembra che Anila Grishaj stesse lavorando con uno strumento per l'imballaggio dei surgelati quando è rimasta incastrata con il collo nel macchinario. Non è chiaro se si sia trattato di un malfunzionamento della macchina o se la tragedia sia stata provocata dalla mancanza delle norme di sicurezza e dei dispositivi per la protezione dei lavoratori.

Tocca ora al nucleo Spisal cercare di ricostruire la dinamica dell'episodio. Secondo Giovanni Zorzi, segretario provinciale del PD Treviso, si tratta dell'ennesima tragedia sul lavoro nella Marca Trevigiana. "A livello regionale chiediamo si attivi quanto prima un osservatorio sulla sicurezza con il coinvolgimento di istituzioni e parti sociali per contrastare un fenomeno che in Veneto e nella nostra provincia ha raggiunto livelli inaccettabili" ha affermato.

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