Treviso, materassi in chiesa per i bisognosi: “Dormiamo a turno con loro per non farli sentire soli”

Alcuni senza fissa dimora della città di Treviso sono stati ospitati temporaneamente a pochi metri dall’altare della Chiesa: “Ci sono italiani e non italiani, aprire la chiesa è stato un gesto deciso dai parrocchiani”.
A cura di Elia Cavarzan
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I materassi in chiesa a Treviso
I materassi in chiesa a Treviso

Nella parrocchia di Santa Maria sul Sile, a Treviso, si è deciso di aprire le porte della chiesa a materassi, coperte e ciabatte per ospitare alcuni senza fissa dimora che rischiavano di trascorrere il mese di dicembre all'addiaccio sull'asfalto gelido.

Una rete solidale ha così deciso di aiutare questi bisognosi portando dei materassi a pochi passi dall'altare della chiesa di Santa Maria per farli dormire all'interno della chiesa parrocchiale. "Qui a pochi passi c'è un dormitorio che ospita una ventina di senza fissa dimora"; ci racconta Mauro, uno dei volontari, "un mese fa però, una decina di bisognosi si erano assiepati fuori ed avevano iniziato a dormire all'esterno con una coperta e poco altro".

I due volontari Roberta e Mauro
I due volontari Roberta e Mauro

È stato questo ad aver attivato la rete solidale in parrocchia: "Ci siamo subito mobilitati", incalza Mauro, "parrocchiani, Caritas, gruppi di volontariato ed abbiamo chiesto al parroco, Don Giovanni Kirschner, se potevamo ospitare questi ragazzi, temporaneamente in chiesa". E così è stato.

La macchina organizzativa prevedeva che a turno, un volontario della parrocchia trascorresse una notte con i ragazzi in chiesa al fine di prestare eventuale assistenza e per non farli sentire abbandonati a loro stessi. "Un altro gruppo invece, si occupava di portare alle sette del mattino la colazione per queste persone perché molte di loro, alle otto, iniziano a lavorare".

Alcuni materessi nella chiesa di Treviso
Alcuni materessi nella chiesa di Treviso

Anche Roberta fa la volontaria in parrocchia ed ha contribuito alle operazioni di ospitalità: "Ci sono italiani, non italiani, differenti età, provenienze diversi, molti lavorano, altri ci chiedono aiuto con il curriculum e stanno cercando una sistemazione. Insomma, cerchiamo di affiancarli per indirizzarli verso una rete di accoglienza diffusa, più ampia, che un po' alla volta possa loro garantire una sicurezza, una stabilità".

A breve, dopo alcune settimane trascorse nella chiesa di Santa Maria sul Sile, i senza fissa dimora verranno ospitati negli spazi del Seminario Vescovile di Treviso.

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