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Treviso, insultata e presa a calci per aver suonato il clacson: “Sporca negretta, torna a casa tua”

La denuncia dell’aggressione subita venerdì scorso nel parcheggio di un distributore di benzina a Vazzola, in provincia di Treviso, dove Susy, 35 anni, è stata presa a calci e pugni e insultata per aver suonato una volta di troppo il clacson della sua auto tra l’indifferenza dei presenti: “Sporca negretta puzzi, tornatene in Marocco”.
A cura di Ida Artiaco
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Susy nell'immagine condivisa su Facebook da Luca Vazzoler.
Susy nell'immagine condivisa su Facebook da Luca Vazzoler.

Insultata e presa a calci e pugni per aver suonato il clacson della sua auto una volta di troppo, tra l'indifferenza dei presenti. È successo a Susy, giovane benzinaia 35enne di Vazzola, in provincia di Treviso, che lo scorso venerdì è stata vittima di una violenta aggressione denunciata su Facebook dal titolare del distributore dove lavora, Luca Vazzoler. Erano circa le 15 del 12 luglio scorso quando la ragazza è stata malmenata nel parcheggio dell'Energyca in via Cesare Battisti. "Entrando con la macchina quasi si scontrava con un furgone bianco che correva dentro il piazzale per andare al bar lì attaccato (bar che, ci tengo a precisare, non c'entra nulla con Energyca) – ha scritto il suo datore di lavoro -. Lei suona il clacson, gli fa notare che è pericoloso guidare così in un piazzale dove passano clienti e ne nasce una discussione, che culmina con questo omone grande e grosso che le tira dapprima un ceffone facendole perdere gli orecchini e sanguinare l'orecchio, per concludere con un calcio all'altezza del ginocchio del quale porta ancora ovviamente l'ematoma. Il tutto condito da insulti tipo "put..na", "sporca neg..a puzzi". Poi è andato al bar".

Vazzola, il racconto dell'aggressione a Susy

Il tutto davanti ad alcuni presenti che, stando a quanto raccontato da Vazzoler, non hanno fatto nulla per aiutare la ragazza, che ha prima chiamato i carabinieri e poi avvertito il marito di quanto successo. Il risultato è che Susy è stata medicata al Pronto Soccorso di Conegliano, poi ha sporto denuncia. "Zoppica ancora un po' ma è una ragazza forte, continua a lavorare", ha sottolineato Luca, il quale non riesce a credere che nessuno sia intervenuto. Infine lancia un appello: "Vista l'ora e la zona sono certo che qualcun altro può aver assistito all'accaduto. L'aggressore è già stato identificato ma le testimonianze sono importanti. Se qualcuno può, parli: potete chiamarci in ufficio al 0438/23020, contattarmi in privato o ancora meglio contattare i Carabinieri della caserma di Codognè".

Aggressione a Vazzola, la solidarietà del sindaco: "Condanna senza remore"

Ancora più straziante è la testimonianza della ragazza. "Ero da sola, lui mi picchiava e insultava e nessuno ha fatto niente. È questo che mi fa più male", ha detto Susy, che ha anche sottolineato: "Non mi era mai successo nulla di simile. Sono in Italia da quasi 20 anni, lavoro al distributore da cinque anni e mi sono sempre trovata bene con tutti. Non mi spiego il perché di tanta violenza per un pretesto così banale". Dopo la denuncia della giovane, indagini sono in corso da parte dei carabinieri per ricostruire l'esatta dinamica di quanto successo. Intanto, molti sono i messaggi di solidarietà arrivati via social network alla benzinaia, tra cui anche quello del sindaco di Vazzola, Giovanni Zanon: "Non sapevo nulla, chiederò informazioni ai carabinieri ma è chiaro che un simile gesto, picchiare e insultare una donna, va condannato senza remore", ha detto il primo cittadino.

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