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Treviso, il suo cane guida non può entrare: donna cieca lasciata fuori dal cinema. “Sono mortificata”

La vicenda domenica scorsa, 3 dicembre, al cinema Edera di Treviso. La legge prevede che le persone non vedenti debbano essere accompagnate dai proprio cani guida in tutti i luoghi pubblici, senza alcun vincolo. I titolari: “Siamo costernati, non doveva succedere. Ci scusiamo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Al suo cane guida non è stato autorizzato l'accesso al cinema, ma per lei quell’animale è più di un compagno: questo l’epilogo di quella che sarebbe dovuta essere una serata al cinema per Luana, persona non vedente, che proprio in occasione della giornata Internazionale per i diritti di delle persone disabili, domenica scorsa, 3 dicembre, ha visto chiudere le porte del cinema Edera di Treviso a lei e a Tyson, il suo insperabile cane guida.

"Mi sono sentita mortificata", ha detto la donna. Davanti alle proteste montante la titolare Giuliana Fantoni si difende: "Sono profondamente dispiaciuta, chiedo scusa a nome del cinema, se io fossi stata presente non sarebbe mai accaduto. Contatterò personalmente la signora".

Del resto il cane guida non è un semplice ‘animale': può seguire il suo ‘umano' ovunque, sui mezzi pubblici, nei negozi, negli uffici, non ci sono barriere come previsto dalla legge del 25 agosto del 1988 a cui si è aggiunta anche la legge 67 del 2006 che sottolinea che non può essere praticata alcuna discriminazione sulle persone con disabilità.

Per Luana e Tyson si sono già attivati l’unione ciechi e ipovedenti di Treviso e l’associazione Blinsight Project, che mettono a disposizione i propri legali nel caso in cui la donna scelga di rivolgersi a un giudice.

Luana ha subito una discriminazione brutale, violenta e profondamente ingiusta – sottolinea il presidente dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Treviso, Massimo Vettoretti – L'Italia si è dotata di una legge contro la discriminazione delle persone con disabilità dal 2006: direi che è arrivato il momento di farla rispettare".

E i titolari del cinema Edera ribadiscono: "Siamo costernati  Dal 2018 ci siamo adeguati a tutti gli standard internazionali per accogliere le persone con ogni disabilità. Quanto accaduto il 3 dicembre non sarebbe mai dovuto succedere, ce ne scusiamo. Vorrei invitarli a tornare al cinema in qualunque momento lo desiderino".

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