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Treviso, brucia viva la moglie e la badante per incassare 950mila euro dell’assicurazione

Secondo l’accusa il 69enne Sergio Miglioranza avrebbe appiccato il fuoco alla sua abitazione di Paese, nel Trevigiano, per incassare il premio assicurativo di circa 950mila euro e rifarsi una vita. Nell’incendio avvenuto lo scorso giugno sono morte la moglie Franca Fava e la badante e amica di famiglia Fiorella Sandre: ieri l’uomo è stato arrestato con l’accusa di incendio aggravato, omicidio aggravato dalla premeditazione e violazione di sigilli.
A cura di Chiara Ammendola
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Un vero e proprio piano quello escogitato fa Sergio Miglioranza, il 69enne arrestato ieri mattina dai carabinieri di Treviso con l'accusa di incendio aggravato, omicidio aggravato dalla premeditazione e violazione di sigilli. L'uomo secondo quanto ricostruito nei lunghi mesi di indagini avrebbe appiccato l'incendio che ha distrutto la sua abitazione il 10 giugno scorso provocando la morte della moglie, la 67enne Franca Fava, inferma, e della sua badante, la 74enne Fiorella Sandre, amica della donna. Lo avrebbe fatto per un motivo ben preciso: incassare i premi assicurativi sui danni provocati dal rogo: una cifra pari a 950mila euro.

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Le bombole di gas, i rubinetti aperti e le tracce di benzina sui vestiti

L'uomo aveva deciso di liberarsi della moglie di fuggire altrove per rifarsi una vita portando con sé i soldi ricavati dai premi assicurativi. E così quel giorno Miglioranza avrebbe piazzato all'interno e all'esterno della casa una decina di inneschi, tra i quali un paio di bombole di gas, e poi avrebbe aperto i rubinetti del gas: la benzina cosparsa ovunque avrebbe fatto il resto. Il rogo quel giorno distrusse la casa in soli otto minuti trasformandola in cenere: le due donne rimasero bloccate al primo piano mentre le fiamme alte anche venti metri divoravano tutto. Le inferriate poste alle finestre resero impossibile qualsiasi tentativo di fuga, mentre il 69enne era già fuori, forse in quella casa non c'era mai stato. La sua telefonata per allertare i soccorsi fu una messinscena: secondo gli inquirenti Miglioranza non ha mai provato a salvare le due donne, l'unica cosa che ha messo in salvo è stata la sua auto all'interno della quale vi erano le polizze assicurative necessarie a riscuotere i 950mila euro.

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Miglioranza: Non ho mai dato fuoco alla casa

Miglioranza, assistito dagli avvocati Rossella Martin e Silvio Piccoli, è da ieri in carcere a Treviso in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Le accuse per lui così come disposto nel provvedimento di fermo del giudice per le indagini preliminari di Treviso Angelo Mascolo, sono di incendio aggravato, omicidio aggravato dalla premeditazione e violazione di sigilli. Continua a negare di aver dato fuoco alla casa. Al momento non risultano complici: secondo gli inquirenti infatti avrebbe agito da solo.

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