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Treviso, bimbo di 4 anni intasa i centralini del 112 e del 118 con 80 chiamate dallo smartwatch

Il bambino ha effettuato 38 telefonate ai carabinieri e altrettante al Suem dal suo smartwatch, che era sprovvisto di Sim.
A cura di Davide Falcioni
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Un’incredibile vicenda, al limite dell’assurdo, ha scosso la tranquillità di una mattina come tante a Oderzo, in provincia di Treviso. Protagonista, suo malgrado, un bimbo di appena quattro anni che, senza rendersene conto, ha scatenato il panico tra gli operatori del Suem 118 e dei carabinieri, tempestando i centralini con ben settanta chiamate nel giro di meno di un’ora.

Tutto è iniziato venerdì mattina, 4 aprile, quando le centrali operative di Treviso Emergenza e dell’Arma hanno cominciato a ricevere una lunga serie di telefonate anonime. Nessuna voce all’altro capo del telefono, solo il vociare indistinto di bambini in sottofondo. In un primo momento si è pensato a un atto vandalico, una bravata da parte di qualche disturbatore. Ma qualcosa non quadrava: la regolarità delle chiamate, la loro dinamica, facevano pensare a tutt’altro.

Con pazienza e intuito, gli operatori sono riusciti finalmente a stabilire un contatto e a scoprire l’incredibile retroscena: a generare tutto quel trambusto era stato un bambino di 4 anni, all’interno di una classe di scuola materna. Dopo 38 telefonate ai carabinieri e altrettante al Suem, i militari sono riusciti a localizzare la scuola da cui partivano le chiamate.

Il blitz in aula ha colto di sorpresa la maestra e l’intero personale scolastico. Inizialmente si era pensato che il piccolo avesse con sé un cellulare, magari fornito dai genitori. Ma la verità è emersa poco dopo: a causare l’allarme era stato uno smartwatch da polso, sprovvisto di SIM, che però – come previsto per tutti i dispositivi elettronici – consentiva comunque le chiamate d’emergenza.

L’orologio è stato prontamente sequestrato e consegnato ai genitori del bambino, ai quali è stato spiegato quanto accaduto e raccomandato di non permettere al figlio di portarlo nuovamente a scuola. Nessuna sanzione ovviamente per il piccolo protagonista della vicenda, che si è conclusa senza conseguenze.

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