video suggerito
video suggerito

Trento, bimbo in stato vegetativo dopo aver mangiato formaggio a latte crudo: un milione alla famiglia

Confermata in Cassazione la condanna dell’ex presidente del caseificio sociale di Coredo Lorenzo Biasi e il casaro Gianluca Fornasari per lesioni gravissime causate al piccolo Mattia.
A cura di Biagio Chiariello
33 CONDIVISIONI
Immagine

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza emessa dal giudice di pace nel dicembre 2023 che condannava l’ex presidente del Caseificio Sociale di Coredo (Trento), Lorenzo Biasi, e il casaro Gianluca Fornasari per lesioni gravissime. Il caso riguarda Mattia, il bimbo che nel 2017, dopo aver consumato un pezzo di formaggio a latte crudo prodotto dal caseificio e contaminato dal batterio Escherichia coli, ha riportato danni gravissimi per aver contratto la sindrome emolitica-uremica (Seu,. Da allora, il piccolo, oggi dodicenne, si trova in stato vegetativo.

Nella sentenza di primo grado era stata stabilita una pena pecuniaria di 2.478 euro, poi integrata in appello, nel luglio dello scoro anno, con una provvisione da un milione di euro alla famiglia (600mila per il bambino e 200mila a ciascun genitore). La quantificazione dei danni verrà invece effettuata in sede civile.

La suprema corte ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da Biasi e Fornasari.

Qualche mese erano arrivate le motivazioni con cui era stato rigettato l'appello dei due imputati. "Se il presidente del Caseificio sociale di Coredo Lorenzo Biasi avesse vigilato sull’operato del casaro Gianluca Fornasari – ha scritto il giudice del tribunale di Trento Massimo Rigon – non sarebbe stato prodotto un formaggio infetto. Ovvero, anche se prodotto – si legge ancora – non sarebbe stato commercializzato ma anzi ritirato, avendo peraltro il presidente, come già troppe volte detto a questo punto, il potere-dovere di farlo".

"Questa sentenza certifica il comportamento criminale dei due condannati", le parole del papà di Mattia. Soddisfatti gli avvocati di parte civile Paolo Chiariello e Monica Cappello: "Siamo molto contenti di questa sentenza, dopo tanto lavoro in questi anni quando tutto sembrava impossibile tanto lo dobbiamo al pool di esperti, scienziati di primissimo livello che ci hanno affiancato e alla battaglia coraggiosa e generosa della famiglia Maestri: è stato un onore difenderli".

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views