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Trentino, viene colpito dal tronco di un albero tagliato da un collega nei boschi: morto un 24enne

Un giovane di 24 anni è morto in località Cercenai, travolto dal tronco di un albero tagliato da un collega boscaiolo. La reazione dei sindacati: “Nel 2024 è la 15esima denuncia di infortunio mortale sul lavoro”.
A cura di Giovanni Turi
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Morto un boscaiolo 24enne nei boschi della Val Sadole
Morto un boscaiolo 24enne nei boschi della Val Sadole

Stava lavorando nei boschi della Val Sadole, in Ziano di Fiemme, provincia del Trentino. Un tronco abbattuto da un collega lo ha colpito alla testa. I tentativi di rianimazione andati a vuoto. È morto così, secondo le prime ricostruzioni del Soccorso Alpino, un boscaiolo di origine rumena del 1999. Si chiamava Simon Vasile Florin, 25 anni a novembre.

Un incidente sul lavoro avvenuto nella mattinata di giovedì 19 settembre sopra la strada forestale nella località di Cercenai. L’allarme al 112 è arrivato alle 8 e mezza del mattino. La centrale unica di emergenza ha subito inviato un elicottero con un’équipe medica di emergenza a bordo, vista la gravità della situazione.

Sul posto sono arrivati anche i soccorsi insieme agli operatori della stazione Val di Fiemme del Soccorso alpino e speleologico, ai carabinieri di Cavalese e ai vigili del fuoco di Ziano e Panchiá. Nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare. Ricevuto il nullaosta delle autorità, la salma è stata poi trasferita a valle, affidata a un carro funebre.

A ricostruire e accertare la dinamica dell’incidente sono i carabinieri e gli ispettori del lavoro della Uopsal. Stando alle prime informazioni del Soccorso Alpino del Trentino, l’uomo sarebbe stato colpito alla testa da un tronco appena tagliato dal collega che era con lui.

La reazione dei sindacati

Alzano la voce i sindacati, che si stringono intorno alla famiglia e alla comunità. Il segretario generale Ugl, Francesco Paolo Capone, ribadisce in una nota che “è prioritario investire sulla sicurezza che significa potenziare i controlli e avviare la formazione fin dalle scuole. Crediamo, inoltre, che sia necessario inasprire le sanzioni per chi viola le norme. È indispensabile costruire un sistema che offra maggiori tutele ai lavoratori per arrestare la strage quotidiana di lavoratori”.

“È il quindicesimo lavoratore per il quale viene denunciato un infortunio mortale quest'anno – riporta una nota di Cgil e Fillea del Trentino -. Ancora una volta è un ragazzo nel fiore degli anni a perdere la vita, il quarto in un anno a non aver potuto nemmeno raggiungere i trent’anni. Un elenco che si allunga mese dopo mese, con un aumento considerevole rispetto allo scorso anno”.

La nota poi prosegue riportando che “gli eventi mortali accertati dall’Inail fino a luglio sono stati 9, nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 5”. Incidenti che hanno riguardato perlopiù i settori delle costruzioni e agricolo. E si chiude puntando il dito sulle istituzioni locali: “Non possiamo che registrare, incidente dopo incidente, una colpevole inerzia della Provincia, mascherata da fatalismo. Non si possono fare prevenzione né controlli puntuali se non ci sono sufficienti risorse umane e oggi gli enti ispettivi sono in grave sotto organico. Dopo mesi di inerzia serve dalla giunta provinciale un intervento straordinario anche dal punto di vista degli investimenti”.

Altri morti sul lavoro

Un incidente simile è capitato anche tre giorni fa in Val di Cembra, sempre in Trentino. Un boscaiolo 57enne è stato colpito da un tronco mentre era a fare la legna. Le sue condizioni, però, non erano gravi. Stessa dinamica, a fine aprile un 22enne, invece è morto nei boschi altoatesini sopra Nova Levante. Stando ai numeri dell’Inail, nei primi sei mesi del 2024 gli incidenti mortali sul lavoro sono 469 in tutto, +4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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