Trentino, base jumper si lancia con la tuta alare e precipita: morto a 58 anni
Un uomo di 58 anni ha perso la vita in Trentino dopo un lancio effettuato in Val Trementina. La vittima, base jumper inglese arrivato in Trentino per turismo, è stato recuperato dal personale del Soccorso Alpino intervenuto con un elicottero. La tragedia si è consumata in mattinata intorno alle 11. A dare l'allarme sarebbe stato un altro sportivo, presente al momento del salto nel vuoto.
Secondo quanto testimoniato dall'uomo che ha lanciato l'allarme, il 58enne inglese è precipitato poco dopo il lancio e si è schiantato a terra dopo essere caduto lungo un pendio. Il suo corpo è stato recuperato 400 metri a più a valle rispetto alla zona del decollo. Stando a quanto noto, il 58enne sarebbe precipitato dopo un lancio ad una quota di circa 1.400 metri di altezza.
Dopo il recupero della salma ad opera del personale del Soccorso Alpino, che purtroppo non ha potuto salvare la vita del base jumper, l'uomo è stato trasferito a Fai Della Paganella. Per far luce sulla dinamica del lancio con conseguente caduta nel vuoto, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Andalo.
Cos'è il base jumping
Il base jumping è uno sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto indossando una tuta-paracadute. Dopo "volo-libero" iniziale, si può atterrare aprendo il paracadute. Il base jumping si pratica solitamente da rilievi naturali, edifici o ponti che rappresentano bellezze imperdibili del pianeta.
Il lancio viene effettuato generalmente a quote inferiori rispetto a quelle previste per il lancio con il paracadute (che generalmente avviene da elicotteri specializzati)
Le morti durante i lanci
L'elevata pericolosità di questo sport lo ha reso illegale in diversi paesi del mondo: le morti causate dal base jumping dal 1981 fino alla fine del 2019 sono state circa 382. Con il diffondersi delle tute alari, la disciplina ha aumentato sensibilmente il suo livello di sicurezza.