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Stop ai Trenitalia in Toscana, Abruzzo e Veneto: “Treni sporchi, troppi disagi”

Tre Regioni hanno deciso di indire nuove gare d’appalto per il trasporto regionale a causa dei troppi disagi, dei sovraffollamenti dei treni, la sporcizia e i ritardi. Ferrovie dello Stato per ora non commenta mentre i sindacati di base hanno manifestato dei dubbi.
A cura di S. P.
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Sono tre le Regioni – Abruzzo, Toscana e Veneto – che negli ultimi giorni del 2013 hanno deciso di dire addio a Trenitalia. Che hanno deciso di non rinnovare il contratto con la società per i servizi regionali di trasporto ferroviario. Contratti che non saranno rinnovati per diversi motivi, dovuti tutti ai molteplici disagi creati da Trenitalia con treni spesso in ritardo, sporchi e sovraffollati. Della decisione dei tre enti ne scrive oggi ilfattoquotidiano.it che spiega anche di aver contattato l’ufficio stampa di Ferrovie dello Stato che ha fatto sapere di non avere una posizione in merito. La prima delle tre regioni a dire addio a Trenitalia è stata la Toscana, con il presidente Enrico Rossi che all’inizio di dicembre si è “travestito” da pendolare e ha viaggiato a bordo del regionale che collega Montevarchi (Arezzo) a Firenze. Un viaggio che, a quanto pare, non gli è piaciuto considerata poi la decisione che è stata presa. Il 23 dicembre la Toscana ha fatto sapere di esercitare il diritto a non rinnovare il contratto con la società e di procedere a una nuova gara d’appalto.

Un danno per utenti e lavoratori? – Insieme alla Toscana anche l’Abruzzo ha deciso di non rinnovare il contratto: oltre a questo rapporto la Regione interrompe anche quello con l’azienda di trasporto ferroviario regionale Sangritana. Infine è arrivato il Veneto: la Giunta Regionale ha deciso lo scorso 30 dicembre di disdire il contratto e il presidente Luca Zaia ha confermato la scelta in una lettera indirizzata a Ferrovie dello Stato. Ma la decisione di Toscana, Abruzzo e Veneto – ricorda Il Fatto Quotidiano – non convince i sindacati di base secondo i quali il rischio è che una decisione di rivalsa nei confronti di Trenitalia si traduca in una riduzione dei posti di lavoro, in tariffe più alte per gli utenti e anche in ulteriori tagli ai costi della sicurezza. Tentare di affidare il servizio ad altre società secondo alcuni non è, insomma, la mossa vincente per migliorare il trasporto pendolare.

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