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Tredicenne presa a sassate ancora in coma, arrestato il fidanzato

E’ stato convalidato l’arresto per il diciassettenne reo confesso del tentato omicidio della fidanzatina. Intanto le condizioni di salute della giovane sono molto gravi, sebbene stazionarie.
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arrestato 17enne

Ha confessato il fidanzato della tredicenne presa a sassate giovedì scorso. Nonostante fosse parso chiaro sin dai primi accertamenti, il ragazzo ha confermato spontaneamente di essere  il responsabile del gesto che ha ridotto la ragazzina in fin vita, attualmente ricoverata nel reparto rianimazione dell'Ospedale riuniti reggini di Reggio Calabria.

Un breve resoconto dei fatti: i due ragazzini nel pomeriggio di giovedì si erano allontanati a bordo di uno scooter sulla strada che da Gallico porta a Gambarie in Aspromonte. Arrivati su una radura i due hanno cominciato a litigare fin quando il ragazzo non avrebbe cominciato a colpire a sassate la fidanzatina. La tredicenne finisce a terra in una pozza di sangue e il suo corpo viene coperto da una lastra di pietra. I genitori, preoccupati del ritardo della figlia, lanciano l'allarme e confermando che la ragazza aveva un appuntamento con un ragazzo. Gli inquirenti cominciano a cercarlo; lo trovano nascosto in un casolare abbandonato, poco lontano da casa; sarà lui a fornire le indicazioni  per il ritrovamento della ragazza.

Durante la notte  tra giovedì e venerdì la tredicenne viene operata ma attualmente le sue condizioni di salute risultano stazionarie, seppur gravi.  Le sassate infertele dal ragazzo le hanno provocato lo sfondamento delle orbite, oltre a probabili danni cerebrali. Ad ogni modo per una diagnosi più accurata, sarà opportuno valutare la situazione al risveglio dal coma farmacologico.

Era previsto per oggi, intanto,  il processo per direttissima al fidanzato reo confesso. Il tribunale dei minori di Reggio Calabria, attraverso il Gip, ha deciso di convalidare l'arresto del diciassettenne e ha predisposto la misura cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Dalle prime indagini dei Carabinieri i due ragazzini non appartengono a famiglie degradate, sebbene il padre del ragazzo era noto per piccoli reati; le due famiglie, inoltre, risultano essere conoscenti.

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