Tredicenne picchiata e filmata a Laterza: “Erano in 30, tutto premeditato. Ora ha attacchi di panico e incubi”
Una spedizione punitiva in piena regola quella avvenuta a Laterza, in provincia di Taranto, lo scorso 26 novembre e immortalata in alcuni video successivamente diffusi in rete. La vittima, una ragazza di 13 anni, è stata colpita con calci, schiaffi e pugni, da una ragazza poco più grande.
E circondata da altri giovani, alcuni dei quali maggiorenni, che hanno filmato il pestaggio. All'origine del gravissimo episodio ci sarebbero alcuni messaggi che la 13enne si sarebbe scambiata con l'ex fidanzatino dell'altra ragazza. "La vittima non ha detto niente di che, parliamo davvero di due o tre messaggi, ma l'altra ha pensato bene di organizzare una spedizione punitiva con l'aiuto di tutti gli altri".
A parlare è il criminologo e criminalista forense Giancarlo Candiano che, insieme all'avvocata Anna Leone, si sta occupando del caso. "Ognuno aveva un "incarico": c'era chi doveva fare il video, chi doveva bloccare eventuali persone che avessero voluto aiutare la ragazza. Era tutto premeditato", aggiunge.
La 13enne è stata circondata da circa 30 ragazzi, come mostrano i filmati. Mentre lei viene colpita dall'altra ragazza, i presenti, minorenni e non, ridono e filmano la scena. Nessuno interviene per fermare quanto sta accedendo. Il sindaco di Laterza, Franco Frigiola, ha definito l'episodio "triste e intollerabile".
"Il fine era quello di aggredirla e fargliela pagare per una cosa che non aveva nemmeno fatto, insultarla e malmenarla davanti a tutti, filmando e diffondendo le immagini in rete. Senza pensare che il video sarebbe arrivato ai media e avrebbe creato un allarme sociale. Cosa che effettivamente è successa", ha ricostruito ancora il criminologo.
La minore è stata soccorsa da alcuni passanti e sull'accaduto sono state avviate le indagini dei Carabinieri. Come spiega Candiano, "non ci è ancora stato notificato nulla. Noi abbiamo presentato querela per vari reati, che includono violenza e bullismo. Questo ovviamente anche per quanto riguarda i maggiorenni, gli adulti che non sono intervenuti".
"La querela è stata accolta, attualmente viene gestita dalla Procura di Taranto, e noi siamo in attesa dell'evolversi della situazione. Oltre a un'esplicita richiesta di una punizione esemplare, che è assolutamente necessaria vista questa sorta di impunità che sentono i minori, abbiamo chiesto anche su un risarcimento danni per la vittima e per la famiglia", aggiunge.
A Candiano chiediamo anche di parlarci della vittima: "La ragazza sta molto male, ho fatto richiesta di una perizia psichiatrica in modo da poter quantificare il risarcimento sotto questo aspetto. L'ho intervistata varie volte, insieme con il preside della scuola e i suoi insegnanti, ho fatto un'analisi vittimologica precisa".
La ragazza, dopo il grave episodio, mostra sintomi di stress post-traumatico, ha spiegato il criminologo. "I disturbi che questo può portare su una 13enne possono avere effetti a lungo termine anche molto gravi. Al momento ha disturbi d'ansia con attacchi di panico, insonnia e incubi pesanti, ha anche dei primi sintomi antisociali. A volte deve uscire di colpo dall'aula perché le manca l'aria".
"Abbiamo chiesto l'appoggio di tutto lo staff educativo, scolastico, e sono stati molto disponibili ma è giusto che queste persone paghino per quello che hanno fatto. Inoltre, è inaccettabile che un adulto presenzi a un atto come questo e si giri dall'altra parte, lasciando una 13enne indifesa in balia del branco".
"Sono sicuro che, se queste persone non vengono fermate, potrebbero reiterare gesti del genere. – aggiunge Candiano – Nel video c'è una persona che in dialetto dice: "Vedi che chiamo i Carabinieri", e la risposta è stata: "Siamo minorenni, non ci fanno niente". Ora invece bisogna dare un esempio e fare qualcosa per fermare queste dinamiche".