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Tredicenne picchiata da gruppo di coetanee ad Avola: filmano la scena ma nessuno interviene, indaga la Procura

Una ragazza di 13 anni è stata aggredita nella serata di sabato 26 aprile ad Avola, nel Siracusano, da un baby gang composta da coetanee. Il gruppo l’avrebbe presa di mira, facendola cadere a terra e prendendola a calci. Durante il pestaggio erano presenti altri ragazzi che, invece di fermarle, hanno filmato la scena senza intervenire. Indaga la Procura.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Una ragazza di 13 anni è stata aggredita nella serata di ieri, sabato 26 aprile, ad Avola, nel Siracusano, da un baby gang composta da coetanee.

Secondo una prima ricostruzione della polizia, la 13enne, di nazionalità straniera, si trovava in viale Mattarella, luogo di aggregazione del sabato sera, quando il gruppo di ragazzine l'avrebbe presa di mira, facendola cadere a terra e prendendola a calci.

Durante il pestaggio erano presenti altri ragazzi che, invece di fermare le giovani, hanno filmato la scena con gli smartphone senza intervenire. I video sono finiti sulle chat diventando virali.

Al momento, non sono chiare le ragioni dell'aggressione. Sull'episodio stanno indagando gli agenti del commissariato di Avola, coordinati dalla Procura di Siracusa, che stanno analizzando i filmati e ascoltando i minorenni.

"Quanto accaduto nel video che sta circolando ci scuote profondamente. Gesti come questi vanno condannati con fermezza. Ho già sentito le autorità competenti e le forze dell’ordine, che sono state prontamente avvertite e hanno già avviato gli interventi necessari", ha scritto sui social la sindaca di Avola Rossana Cannata.

"Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle vittime di questi comportamenti e ai loro familiari. Di fronte a episodi come questo, non basta l’indignazione: servono azioni quotidiane di educazione e responsabilità. I video ci sono, i controlli sono stati effettuati, ma ora è fondamentale che siano i giovani, con il sostegno delle famiglie, a farsi carico di un cambiamento vero", aggiunge la prima cittadina.

"Oggi più che mai serve uno sforzo ulteriore da parte di tutti. Chiediamo ai genitori di continuare a essere guida e riferimento per i propri figli, aiutandoli a riconoscere e a scegliere sempre il rispetto. Chiediamo ai ragazzi di essere amici veri, quelli che si proteggono a vicenda, che hanno il coraggio di fermare chi fa del male, di essere solidali".

"Parlate, dialogate, denunciate: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza! – conclude – Continueremo a fare rete con le scuole, le parrocchie, le associazioni, le forze dell’ordine e, soprattutto, con le famiglie, per costruire insieme un futuro di rispetto, dignità e inclusione. Dobbiamo a continuare a rappresentare i valori dell’umanità e della civiltà".

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