Tredicenne morta cadendo dal balcone, folla alla fiaccolata: “L’ex ammetta quello che ha fatto”
Centinaia di persone hanno partecipato, nella serata di venerdì a Piacenza, alla fiaccolata per la ragazzina di 13 anni morta precipitando dal tetto del suo palazzo. Dopo la sua morte, è stato portato in carcere a Bologna con l’accusa di omicidio l’ex fidanzato, anche lui minorenne. Ed è a lui che la sorella della vittima si rivolge in un nuovo appello: “La mia missione è continuare a vivere per lei – le parole della ragazza – Faccio appello al suo ex fidanzato affinché ammetta quello che ha fatto”.
Alla fiaccolata c’era anche la mamma della tredicenne, che ha detto di sentirsi abbandonata dalla città. "Siamo state abbandonate dalla città e dalle istituzioni – ha detto – perché si sarebbe potuto fare di più salvandola finché si era in tempo. Una vittima diventa tale quando altri lo permettono". “Questa è una città omertosa, lo è sempre stata e lo sarà sempre”, ha aggiunto la donna.
Secondo la ricostruzione di carabinieri e pm, il quindicenne avrebbe colpito ripetutamente sulle mani la ragazza che era aggrappata alla ringhiera fino a quando lei non è caduta precipitando sul terrazzino dieci metri più in basso.
Tanti giovanissimi erano presenti alla fiaccolata per la giovane vittima, che proprio oggi avrebbe compiuto 14 anni. Dalla piazza la fiaccolata ha attraversato il centro tra cori, fumogeni, fiori bianchi, striscioni contro la violenza sulle donne. Alcune fotografie della vittima sono state mostrate su un maxi schermo.
Presenti a Piacenza anche la madre e la sorella di Elisa Pomarelli, un’altra donna uccisa nel 2019: “È molto doloroso essere qui, ma dovevamo partecipare. Ogni volta che sento di un femminicidio, rivivo tutto quello che abbiamo passato. Il dolore non passerà mai, ma ogni volta è una ferita che si riapre”, le loro parole affidate ai giornalisti presenti.