Tredicenne incinta dopo abusi del padre, il legale: “Il bimbo andrà in affido, lei è in comunità”
Ha risposto a tutte le domande degli inquirenti, seppur con molta fatica, dopo che le telecamere nascoste degli investigatori nell'ospedale di Torino hanno fatto emergere la verità sulla gravidanza. La 13enne rimasta incinta dopo gli abusi sessuali del padre avrebbe rivelato tutto alle autorità, rispondendo alle domande poste anche se con molta fatica. La piccola ora si trova in una comunità minorile protetta e piano piano si sta riprendendo, conquistando a piccoli passi un po' di quella normalità che non ha mai potuto avere.
"La ragazzina si trova ora in una comunità minorile – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato difensore che la segue, Roberto Saraniti -. Si sta riprendendo, io l'ho incontrata solo in audizioni protette. Il figlio nato ad agosto le è stato tolto per essere dato in affido, anche perché lei stessa è una bambina".
La minore, infatti, avrebbe fatto molta difficoltà a rispondere alle domande degli investigatori, anche se poste con tutte le tutele del caso. "Si vede subito che è una bambina che ancora vorrebbe giocare. Ha risposto alle domande degli investigatori con fatica, ma è stata lei a raccontare le violenze" ha ribadito l'avvocato. Anche i fratellini sono stati affidati a una comunità e il padre 45enne è accusato di maltrattamenti anche nei loro confronti.
Gli abusi sulla 13enne si verificavano in casa, in un clima di violenza e terrore imposto anche alla madre che spesso veniva minacciata e picchiata con un bastone. La donna, secondo l'accusa, era al corrente delle violenze e non avrebbe denunciato per paura. Per questo motivo anche lei è indagata per concorso in violenza sessuale.
Nella storia figura anche una terza indagata, un'amica di famiglia che avrebbe cercato di convincere la 13enne a presentarsi in ospedale senza mai rivelare il nome del padre del bimbo che portava in grembo. La ragazzina avrebbe raccontato che la donna le aveva suggerito di dare la colpa della gravidanza a un compagno di classe, della quale però non avrebbe dovuto ricordare il nome.
Così, quando a luglio si è presentata in reparto accompagnata dalla mamma, la piccola ha fornito questa versione dei fatti. I medici non hanno creduto a quanto raccontato e hanno denunciato la cosa alle forze dell'ordine che hanno dato il via alle indagini con telecamere nascoste nella stanza della 13enne. Dai filmati di quelle telecamere è emerso l'orrore: il genitore della 13enne che ora potrebbe essere data in affido era entrato perfino nella stanza dell'ospedale dove era ricoverata per abusare di lei.
Poco dopo per il 45enne sono scattate le manette mentre la piccola, facendosi coraggio, ha risposto in un'audizione protetta alle domande poste dagli investigatori, rivelando le atrocità subìte dal 2022 in poi. Stando a quanto rivelato a Fanpage.it dal legale della piccola, la ragazzina potrebbe essere adottabile.