Tre mesi dalla scomparsa della piccola Kata, la mamma: “Sento che mia figlia soffre, ma è viva”
Sono passati ormai tre mesi dal rapimento della piccola Kata, la bimba peruviana scomparsa dall'ex Hotel Astor a Firenze nel pomeriggio del 10 giugno scorso. La bimba di 5 anni di origini peruviane sembra essere sparita nel nulla da quando una telecamera di videosorveglianza l'ha inquadrata per l'ultima volta mentre lasciava il gruppo di amichetti per raggiungere il cancello dell'ex albergo occupato dove viveva con la mamma. Da allora, della minore non si sono più avute notizie: i genitori della bimba non sono stati contattati per un riscatto e le autorità brancolano ancora nel buio.
In un primo momento, gli inquirenti avevano iniziato a indagare sulla pista di un possibile rapimento avvenuto per errore. Chi indaga aveva iniziato a sospettare di alcuni narcotrafficanti peruviani che, per vendicarsi dell'ex compagna di uno spacciatore espulso dall'Italia in seguito a una perquisizione, avrebbero rapito la piccola scambiandola per la figlioletta dell'altra donna, residente per lungo tempo nello stesso stabile occupato.
La pista però sembra essersi rivelata un nulla di fatto e le ricerche continuano. La mamma della bimba ha parlato nella giornata di oggi ai microfoni della trasmissione Pomeriggio Cinque per lanciare un nuovo appello. "Non ho idea di dove sia Kata – ha ribadito la donna, che inizialmente era stata accusata dagli inquirenti di non aver detto tutto sulla scomparsa -. Sento che mia figlia è ancora viva, ma non so dove sia. So che non sta bene, che soffre, ma so che è viva".
"Sono passati tre mesi e noi ci sentiamo abbandonati" ha sottolineato la mamma della piccola. "Nessuno ci fornisce risposte e noi ci sentiamo soli. Abbiamo bisogno che le persone e i media parlino di più di nostra figlia. Kata è sparita di giorno, non può essere finita nel nulla. Qualcuno ha per forza visto qualcosa e chiedo a chiunque di parlare" ha poi concluso.
Intanto i legali della famiglia hanno chiesto e ottenuto la possibilità di tornare all'hotel Astor per tornare sulle tracce di Kata e su quelle dei suoi rapitori. "Tornando lì – ha sottolineato ancora la mamma della bimba – potrebbero tornare ricordi utili per la vicenda".