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Tre fratelli ‘gemelli’ guidano l’auto con una sola patente: denunciati

La polizia locale ha denunciato due fratelli ‘gemelli’ che guidavano l’auto sprovvisti di patente, fornendo i dati di quella del terzo fratello, con il quale si assomigliavano molto. Così i tre sono finiti nei guai. Gli agenti li hanno scoperti ad un posto di blocco, quando uno dei tre ha sbagliato i dati e sono partiti ulteriori accertamenti.
A cura di Alessia Rabbai
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Tre fratelli sono finiti nei guai, due denunciati dagli agenti della polizia locale Reno Galliera, perché guidavano l'auto con una sola patente. Un espediente del quale si servivano i tre trentenni, che è stato scoperto dagli agenti. La bizzarra vicenda è accaduta in provincia di Bologna, dove tre fratelli, hanno approfittato della loro forte somiglianza, che li rendeva quasi gocce d'acqua, per ingannare i controlli ed esibire sempre la stessa patente di guida. Guardando la foto infatti, difficilmente poteva essere attribuita a uno dei tre perché assomigliava a tutti. Ragion per cui lo stratagemma aveva funzionato in diverse occasioni e due di loro credevano non fosse necessario prodigarsi per avere regolarmente il documento, per il fatto che, se li avessero fermati al posto di blocco, avrebbero potuto dare i dati di quella del fratello, convinti di non venire mai scoperti. Un inganno che è costato loro una denuncia per reati di falsa attestazione a pubblico ufficiale e sostituzione di persona e una multa di 5.110 euro complessivi per guida senza patente.

Il piano dei tre fratelli simili alla guida con la stessa pantente

Secondo le informazioni apprese, i due fratelli sprovvisti di pantente avevano collaudato un piano che reputavano infallibile: giravano liberamente in auto in strada e, nel caso in cui le forze dell'ordine li avessero fermati per un controllo a un posto di blocco, dicevano di aver dimenticato la patente di guida a casa, fornendo agli agenti un falso nominativo, quello appunto del fratello, che era l'unico dei tre ad averla legittimamente. La polizia locale li ha scoperti a San Pietro in Casale, durante un normale controllo al quale è stato sottoposto il trentaseienne. A tradirlo un errore nella comunicazione dei dati, che ha insospettito gli agenti e li ha spinti a svolgere ulteriori verifiche. Trovandosi in difficoltà per le domande ricevute, l'uomo ha confessato che la sua patente era stata revocata da tempo, perché fermato su un veicolo sottoposto a sequestro per mancanza dell'assicurazione e ha infine confessato di esserne in realtà sprovvisto.

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