Trasporti locali di scarsa qualità? “Colpa anche dei biglietti troppo economici”
"Minori livelli di efficienza e produttività e un più basso livello dei ricavi". E' così che l'Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) bolla il trasporto pubblico italiano che, a confronto con Francia, Spagna, Regno Unito e Germania, esce con le ossa rotte. D'altro canto lo sanno bene i viaggiatori, ma anche le aziende stesse sono ben consapevoli che i livelli non sono paragonabili a quelli dell'estero. L'analisi effettuata dall'Anav rivela che il ritardo italiano è causato – tra le altre cose – dallo "spezzattamento" dei bacini di affidamento dei servizi che sono circa 700 contro i 300 della Germania e i 100 della Spagna. Sarebbe questo frastagliamento dei territori da servire, più che la piccola dimensione delle aziende, a frenare lo sviluppo del settore. La ricerca segnala infatti che in Italia sono presenti meno aziende rispetto agli altri paesi (circa 1.100 contro 4.500- dell'estero) e che quelle di minori dimensioni (sotto i 30 milioni di fatturato) presentano i migliori parametri di produttivitè, efficienza, copertura dei costi con i ricavi.
Ma le note dolenti non sono finite. Tra le altre ci sono "una pianificazione e programmazione dei servizi non adeguata" che porta a un load factor (ovvero un rapporto tra i passeggeri per chilometro e i posti offerti) inferiore rispetto alle media del continente e gli alti costi per chilometro provocati dalla minore produttività degli addetti e dalla minore velocità dei mezzi rispetto agli altri paesi (in media 20 chilometri all'ora contro i 24 di Gran Bretagna e Francia e i 21-22 Km/h di Germania e Spagna).
Secondo l'Anav influiscono sulla scarsa qualità del servizio anche i costi del biglietto, che nel nostro Paese sono "molto più bassi" (1,4 euro contro una media di 1,9 euro). I minori livelli di efficienza e produttività, insieme al più basso livello dei ricavi, determinano una capacità di copertura dei costi del trasporto locale del 38% dell'Italia, di gran lunga inferiore alla media degli altri paesi (63%).