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Trasferiti in massa i boss al 41 bis: Riina, Provenzano e Bagarella cambiano carcere

Oltre duecento boss mafiosi detenuti in regime di 41 bis sono stati spostati da un carcere all’altro con la massima segretezza nei giorni scorsi.
A cura di A. P.
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Si tratta di un vero e proprio trasferimento in massa quello avvenuto nei giorni scorsi per i principali boss mafiosi oggi detenuti al 41 bis. I capi di Cosa Nostra Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano sono stati trasferiti dalle carceri in cui erano detenuti da alcuni anni e rinchiusi in altre strutture penitenziarie d'Italia. Come hanno spiegato fonti del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria all'Agi,  si tratterebbe di un piano di trasferimenti di routine, ma la circostanza ha comunque destato attenzione da parte della politica. Ieri infatti anche il ministro della giustizia, Andrea Orlando, aveva chiesto chiarimenti sui motivi del trasferimento di Provenzano. "È un avvicendamento di routine che serve ad evitare l’eccessiva permanenza dei boss negli stessi luoghi” assicurano dal Dap, spiegando: "Si tratta di trasferimenti che avvengono periodicamente. Non in tempi brevi, ma si cambiano o scambiano di sede i boss rinchiusi in aree protette”.

Numerosi trasferimenti – Oltre ai boss al vertice di Cosa Nostra i trasferimenti hanno riguardato altri 200 detenuti sottoposti al cosiddetto carcere duro, compresi i capi di altre organizzazioni criminali come la ‘ndrangheta e la camorra. I movimenti, avvenuti con eccezionali misure di sicurezza e di segretezza, sono iniziati alcune settimane fa e sono proseguiti fino a qualche giorno fa. È questo quindi il motivo del trasferimento da Parma a Milano di Provenzano, che ieri è stato ricoverato in ospedale, mentre Riina ha preso il suo posto ed è rinchiuso ora a Parma.

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