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Trapianto tra piccolissimi alle Molinette di Torino, il fegato di un bimbo di 5 mesi salva una bimba di 8

Il giovanissimo donatore è deceduto in un’altra regione a causa di una patologia che ha permesso l’espianto. Nel frattempo, l’altrettanto giovane ricevente sta recuperando e tornando a una vita normale, dopo che il padre si era offerto di donarle una parte del suo fegato.
A cura di Biagio Chiariello
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I genitori della bambina e il professor Renato Romagnoli dopo il trapianto
I genitori della bambina e il professor Renato Romagnoli dopo il trapianto

Nei giorni scorsi, presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, è stato effettuato un raro trapianto di fegato pediatrico tra due neonati. La ricevente, una bimba torinese di soli 8 mesi, e il donatore, un bimbo di 5 mesi.

La piccola soffriva di una grave malformazione, nota come atresia delle vie biliari. A soli due mesi, lo scorso luglio, era stata sottoposta a un intervento riparativo di porto-entero-anastomosi secondo Kasai, eseguito nel reparto di chirurgia pediatrica dell'ospedale infantile Regina Margherita, diretto dal dottor Fabrizio Gennari. Tuttavia, il trattamento non aveva avuto successo, con conseguenze gravi: il fegato aveva rapidamente sviluppato una cirrosi epatica, portando a un grave ittero e all'accumulo di liquidi nell'addome.

In seguito, la bimba era stata inserita nella lista d'attesa nazionale per un trapianto epatico pediatrico. Nonostante il peggioramento delle sue condizioni, la ricerca di un donatore compatibile non aveva dato esito positivo per sei settimane. In questa situazione, il padre della piccola si era offerto come donatore a vivo, disposto a cedere parte del suo fegato per salvarle la vita.

La piccola avrebbe dovuto sottoporsi a intervento a gennaio, ma a meno di 72 ore dall'operazione è arrivata la notizia inaspettata: il Centro Nazionale Trapianti aveva trovato un donatore compatibile, un bimbo di 5 mesi e 6 kg di peso, deceduto in un’altra regione a causa di una grave patologia congenita encefalica.

Il prelievo è stato eseguito dal dottor Paolo Strignano e, quarantotto ore prima del previsto trapianto da donatore a vivo, la bimba è stata sottoposta a intervento chirurgico. Il complesso trapianto è stato realizzato presso l’ospedale Molinette dal professor Renato Romagnoli e dalla sua équipe, con la collaborazione del dottor Angelo Panio e dei colleghi del reparto di anestesia e rianimazione 2 del dipartimento di anestesia, diretto dal dottor Maurizio Berardino.

Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente a funzionare correttamente. La bambina è stata svegliata ed estubata meno di 12 ore dopo l’intervento, mostrando una rapida regressione dell'ittero e una stabilizzazione generale delle sue condizioni. Attualmente, la piccola è ricoverata nel reparto di Gastroenterologia pediatrica dell'ospedale Regina Margherita, dove sta seguendo un periodo di riabilitazione.

"Sapere che questo dono ci è arrivato da un bimbo molto piccolo ci ha scosso profondamente. È stato un regalo bellissimo, inatteso, e ora sono tanto felice per la mia bambina. Ma il mio primo pensiero è andato a una mamma che non può dire altrettanto e a un piccino che non c'è più". Le parole della mamma della neonata all'Ansa. "Ho trovato – commenta la donna – tanta umanità e disponibilità. Tutti, dagli infermieri al professor Romagnoli, sono stati davvero fantastici"

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