Trapianto Domino, Fabio riceve cuore e polmoni e dona il suo cuore: “Grande voglia di vivere”
![Fabio con le sue due sorelle.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/06/trapianto-domino-sorelle-1200x675.jpg)
Pamela, una delle due sorelle minori di Fabio, insiste su un punto ben preciso: "Mio fratello è un leone, ha una voglia di vivere che ha del miracoloso". La storia di quest'uomo è tormentata fin dall'infanzia, da quando i primi affanni rivelano quella che all'inizio viene quasi scambiata per fibrosi cistica ma che in realtà è la sindrome di Young, una malattia che compromette progressivamente la funzione dei polmoni.
"Mio fratello è riuscito a fare quasi tutto nella vita – racconta l'altra sorella minore, Daniela – e quando abbiamo fatto fare la prima valutazione per il trapianto, quasi vent'anni fa, aveva ancora un'aspettativa di vita importante. Poi però, tre anni fa, ne abbiamo fatta un'altra e questa volta, anche a causa del Covid e in ultimo dell'australiana di questo inverno che lo ha mandato in terapia intensiva, la sua clessidra del tempo si era attivata. È stato inserito in procedura d'urgenza"
![Le sorelle di Fabio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/06/Trapianto-Domino.00_03_42_18.Immagine003.jpg)
La famiglia di Fabio si è trasferita a Torino per stare vicino alle Molinette e alla struttura complessa di cardiologia guidata dal Professor Mauro Rinaldi. "In Sicilia abbiamo molte strutture di eccellenza, come l'ISMETT, ma manca la cultura della donazione – prosegue Daniela – quindi abbiamo deciso di venire qui".
![Il Prof. Rinaldi, direttore della struttura complessa di Cardiologia delle Molinette di Torino](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/06/Trapianto-Domino.00_02_10_07.Immagine002.jpg)
"L'operazione è durata 10 ore – racconta il Professor Rinaldi – e ha coinvolto due sale operatorie in contemporanea, una in cui c'ero io e lavoravamo sul paziente che stava ricevendo il blocco cuore-polmoni e l'altra in cui c'era il paziente che doveva ricevere il cuore ancora buono del donatore e che è stata diretta del Professor Boffini. La parte più complessa è stato proprio staccare i polmoni dalla cassa toracica del paziente e nel contempo preservare il suo cuore buono, che doveva essere impiantato nella paziente".