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Trapianto da vivente con prelievo robotico, la tecnica ha permesso recupero del donatore in 3 giorni

Il trapianto con tecnica totalmente robotica per la prima volta in Europa a Modena su una paziente affetta da tumore al colon da due anni, con metastasi al fegato, a cui è stato impiantato l’organo del marito.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Per la prima volta in Europa è avvenuto un trapianto di fegato da donatore vivente con prelievo eseguito con tecnica totalmente robotica per una paziente con metastasi da tumore del colon. L'innovativa tecnica messa in atto dal Centro Trapianti dell'Aou di Modena consente un recupero rapidissimo del donatore che in questo caso è tornato a casa solo dopo tre giorni e in ottime condizioni. Il trapianto è avvenuto con successo lo scorso 14 luglio a Modena su un giovane donna affetta da tumore al colon da due anni, con metastasi al fegato, a cui è stato impiantato l'organo del marito.

Il delicato intervento chirurgico, come spiegano dall'ospedale modenese, è avvenuto nell'ambito del protocollo sperimentale "Livermore", "dedicato ai pazienti con metastasi epatiche da adenocarcinoma del colon non suscettibili di resezione chirurgica". Una tecnica decisamente innovativa sia perché offre un allungamento delle prospettive di vita ai pazienti, che altrimenti non avrebbero alternative, sia perché permette di minimizzare gli effetti collaterali sia nel donatore che nel paziente permettendo quindi un rapido recupero.

"Il prelievo dell'emifegato dal donatore è stato eseguito con tecnica robotica, minimizzando gli effetti e consentendo un recupero molto veloce, tanto che dopo tre giorni il donatore è stato dimesso dall'ospedale in ottime condizioni" ha spiegato il professor Fabrizio Di Benedetto, direttore della Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di fegato del policlinico di Modena e docente Ordinario di UniMoRe.

"Siamo molto orgogliosi di questo progetto che è nato proprio dal nostro Centro, e che si unisce ad altri sei protocolli di trapianto di fegato per metastasi da adenocarcinoma del colon con donazione da vivente a livello internazionale. I primi dati sono stati pubblicati dal gruppo di Toronto, con sopravvivenza a tre anni del 100%, un dato molto incoraggiante" ha aggiunto Di Benedetto.

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