Trapani, neonato abbandonato in un sacchetto: è vivo, chiamato come il carabiniere che l’ha salvato
È fortunatamente una storia a lieto fine quella che arriva dalla Sicilia, dove un neonato è stato abbandonato all'interno di un sacchetto di plastica, nelle campagne di Paceco, nel Trapanese.
Il piccolo era stato lasciato nei pressi di una scuola elementare, lungo una strada di campagna isolata, e ad allertare i carabinieri di Trapani, che lo hanno salvato, è stata una telefonata. Il primo a trovare il piccolo sarebbe stato il proprietario dell’area, un contadino che stava andando a lavorare nella sua terra quando ha notato il sacchetto. La zona non è trafficata e il ritrovamento del neonato è stato del tutto casuale.
Il ritrovamento risale a ieri, martedì 4 ottobre. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli operatori del 118, che hanno fornito le prime cure al bimbo. I carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo e hanno iniziato gli accertamenti. Nel sacchetto c’era ancora la placenta, circostanza che fa pensare che la madre abbia partorito in casa.
Il neonato è stato portato in ospedale dove è emerso che, fortunatamente, non rischia la vita. Attualmente, secondo quanto confermato dalle forze dell'ordine a Fanpage.it, si trova in terapia intensiva e presto potrà essere affidato a una nuova famiglia.
Il piccolo, trovato nel giorno di San Francesco, si chiamerà Francesco Alberto: come il Santo di Assisi e come il carabiniere che per primo lo ha preso in braccio. I carabinieri hanno aperto un’indagine per trovare la madre e stanno visionando le telecamere piazzate nella zona.
"Ci hanno avvertito con una telefonata che c'era un bimbo abbandonato, tra l'altro a pochi metri dalla nostra centrale – il racconto affidato ai quotidiani locali di Veronica Catalano, che con Piero Cialona ha soccorso in veste di 118 il neonato trovato nel Trapanese -. C'era ancora il cordone ombelicale tagliato, a fianco. Quando siamo arrivati era avvolto in un sacchetto di plastica, la signora che ci ha avvertiti lo aveva avvolto nelle coperte. Sembrava ancora infreddolito il piccolo, così lo abbiamo messo in una speciale copertina che serve appunto per riscaldare. Sembrava stare bene, le vie respiratorie erano libere. È stata un'esperienza forte, speriamo che adesso vada tutto per il meglio".