Tramezzini confezionati ritirati dal commercio: presenza di listeria durante i controlli a campione
Un lotto di tramezzini confezionati è stato ritirato dal commercio per presenza di listeria. A darne notizia è stato il Ministero della salute attraverso il proprio portale dedicato agli avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Nel dettaglio, oggetto del richiamo dai negozi alcune confezioni di Tramezzino con breasola, rucola e grana padano confezionati e venduti a marchio "Sandwich pro".
Il lotto interessato dal richiamo è quello con numero 24160 e data di scadenza fissata al 26 luglio 2024. Come recita l'avvio di richiamo, datato 28 giugno ma pubblicato solo oggi 2 luglio sul sito del Ministero della salute, il ritiro dei tramezzini è stato necessario per un possibile rischio microbiologico per i consumatori dovuto alla probabile presenza di Listeria monocytogenes nel prodotto.
Nel dettaglio, l'avviso avverte che i tramezzini col lotto sopra indicato sono risultati con conformi durante i controlli a campione. Durante un controllo ufficiale, infatti, nel prodotto in questione è stata riscontrata la presenza di Listeria monocytogenes in tre su cinque unità campionarie da 25 grammi.
I tramezzini oggetto del richiamo sono prodotti dall’azienda Alba Tramezzini Spa nel proprio stabilimento di Faggiano, in provincia di Taranto, e venduti in confezioni da 160 grammi ciascuna che contengono due pezzi.
I tramezzini col loto sopra indicato e invenduti sono stati già ritirati dai negozi e supermercati ma per chi li avesse già acquistati, l'avvertimento è di non consumare il prodotto e riportarlo al punto vendita in cui è stato acquistato per un rimborso.
Il batterio Listeria monocytogenes può provocare la listeriosi, un’infezione generalmente dovuta all’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti. La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione e nei casi più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie.
