Tragica giornata sulle montagne italiane, 4 escursionisti caduti e morti in poche ore
Giornata tragica sulle montagne italiane quella di oggi domenica 3 novembre. Quattro escursionisti sono morti in quattro diversi incidenti durante le scalate tra Piemonte, Veneto e Trentino. Le quattro tragedie si sono consumate a distanza di pochissimo tempo l'una dalle altre, tra ora di pranzo e primissimo pomeriggio di domenica, e purtroppo inutili sono stati gli interventi del soccorso alpino sui luoghi interessati.
La prima tragedia in Piemonte intorno, alle 12.30 quando un uomo è precitato nel vuoto per oltre 400 metri nei pressi della cima del Rocciamelone nel comune di Mompantero, nel Torinese, a circa 3500 metri di quota. A lanciare l'allarme un gruppo di escursionisti che hanno visto la terribile scena senza poter fare nulla. Sul posto indicato è stato inviato il Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte con il tecnico del Soccorso Alpino a bordo. Nonostante le indicazioni precise fornite dai chiamanti, i soccorritori hanno avuto difficoltà a individuare l'uomo che era precipitato a valle del sentiero in un punto molto impervio.
I soccorritori a quel punto però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo e recuperare la salma, sempre a bordo dell'eliambulanza 118 con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. I soccorritori poi hanno recuperato anche la comitiva che ha assistito alla caduta dell'uomo e che, dopo aver lanciato l'allarme, era scesa al rifugio Ca' d'Asti in attesa del via libera delle autorità.
La seconda tragedia di giornata lungo la ferrata Val del Rì a Mezzolombardo, in Provincia di Trento, dove un 26enne ha perso la vita percorrendo la prima parte della via. La vittima residente a Nogara, nel Veronese, era da solo quando, per motivi da chiarire, ha perso l'equilibrio precipitando nella forra per una trentina di metri subito dopo il secondo ponte tibetano e finendo nell'alveo del torrente sottostante. I soccorritori, intervenuti dopo una chiamata di emergenza fatta intorno alle 13.15 da una persona che era sul posto ed ha assistito all'incidente, hanno solo potuto recuperare la salma. Sul posto i tecnici del soccorso alpino hanno raggiunto l'uomo calandosi dall'alto con le corde. Sono stati verricellati il Tecnico di elisoccorso e il medico che, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'escursionista.
La terza vittima sullo Sfornioi di Mezzo, in Val di Zoldo, nel Bellunese. L'allarme attorno alle 13.20 quando un gruppo di persone dalla cima principale degli Sfornioi ha detto di aver sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano. Un elicottero in ricognizione quindi ha individuato un corpo esanime all'interno di un camino, un centinaio di metri sotto la cima. Al momento della caduta, l'uomo doveva trovarsi sulla cima o in fase di discesa dalla normale. Sul posto è stato fatto scendere con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso, seguito dalla dottoressa, che ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo. La salma è stata imbarellata e quindi trasportata a valle e affidata ai Carabinieri.
Il quarto incidente mortale in montagna sempre nel Bellunese ma sulla Croda dei Toni, nel territorio di Auronzo di Cadore. Qui una donna è caduta ed è morta mentre era incordata con un amico che ha lanciato l'allarme verso le 14.20. I due stavano calandosi dalla via Drasch, quando il testimone, che si trovava più basso, ha visto la vittima passargli accanto e cadere nel canale sottostante. Sul posto è accorso l'elicottero il Pelikan di Bolzano, ma purtroppo per la donna non c'è stato nulla da fare. Una volta constatato il decesso, l'eliambulanza ha elitrasportato personale del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza per le operazioni del recupero della salma, accompagnata a valle e affidata al carro funebre.