Tragica domenica sulle Dolomiti. Morti tre escursionisti, avevano 26, 31 e 41 anni
Quello che si è appena concluso è stato un fine settimana tragico sulle montagne Bellunesi e Trentine. Tre persone hanno infatti perso la vita in altrettanti incidenti. In Val di Zoldo, in provincia di Belluno, un uomo è scivolato in un dirupo di un centinaio di metri ed è morto. La vittima si chiamava Damiano Sacchet, era un infermiere di 31 anni di Castellavazzo e al momento della caduta doveva trovarsi sulla cima o in fase di discesa dalla via normale. A dare l'allarme un gruppo di persone che hanno sentito urla e rumore di massi che cadevano.
Una sorte simile è toccata a una quarantunenne di Agordo sulla Croda dei Toni, nel Comune di Auronzo. Giada Rosson, impiegata, con la passione per la montagna, è precipitata mentre stava salendo in doppia. A dare l'allarme il compagno di cordata rimasto in parete, che l'ha vista passargli accanto e precipitare nel canale sottostante. Sul posto è intervenuto l'elisoccorso da Bressanone. A recuperare la salma il personale del soccorso alpino di Auronzo e della guardia di finanza.
A poco più di 100 chilometri di distanza un ragazzo di appena 26 anni, Vittorio Novello di Nogara, in provincia di Verona, è morto in Trentino cadendo dalla ferrata della Val del Rì a Mezzolombardo, all'altezza del secondo ponte tibetano. L'incidente, su cui indagano i Carabinieri di Trento, è avvenuto alle 13 di ieri, domenica 3 novembre. Stando a una prima ricostruzione il giovane si trovava in un tratto pianeggiante della ferrata, comunque attrezzato con una corsa, quando è precipitato per una trentina di metri finendo nel greto del torrente sottostante. Indossava casco e altre protezioni, ma non sono bastate a salvargli la vita.
I soccorritori si sono calati nella forra, raggiunti poi dal medico verricellato dall'elicottero, ma per il 26enne non c'era più nulla da fare. Una volta arrivato il nulla osta delle autorità la salma è stata affidata ai Carabinieri di Mezzolombardo.