Tragedia sulle Dolomiti, morto Ermanno Salvaterra: era uno dei più importanti alpinisti italiani
Tragedia nel mondo dell'alpinismo: è morto oggi Ermanno Salvaterra. L'uomo è precipitato dal Campanile Alto sulle Dolomiti di Brenta, in Trentino. Sessantotto anni, guida alpina di Pinzolo (Trento), Salvaterra era primo di cordata sulla via Hartmann-Krauss sulla cresta ovest del Campanile Alto, con difficoltà fino al IV+.
Nella sezione finale della via, a una quota di circa 2.750 metri, probabilmente a causa del cedimento di un appiglio, è caduto per circa 20 metri. I soccorsi arrivati subito in elicottero ma non hanno potuto che constatare il decesso dell'alpinista, la cui salma è stata portata a Madonna di Campiglio. Incolume il compagno di cordata.
Salvaterra era uno dei più noti alpinisti italiani, protagonista di svariate imprese nel gruppo del Brenta ma soprattutto in Sudamerica, in Patagonia, in particolare sul Cerro Torre, tanto da essere soprannominato "l'uomo del Torre". Aveva portato a termine anche discese estreme con gli sci ed era autore di film e libri dedicati alle sue imprese in montagna.
"Ci lascia una grande persona", ha scritto in una nota la Società alpinisti tridentini (Sat) di Trento, che ricorda la figura di Ermanno Salvaterra. "Fin da giovanissimo, con la sua famiglia che ne era conduttrice, ha passato le sue estati al nostro Rifugio XII Apostoli per diventarne poi, da adulto, il gestore ufficiale fino al 2007. Un lungo tratto di sentiero percorso assieme quindi, che lo inserisce, a buon diritto, tra i gestori storici del nostro Sodalizio che non dimenticheremo", ricorda la presidente della Sat, Anna Facchini.
"Lo conoscevo molto bene – ha dichiarato a il Dolomiti il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini – era una persona eclettica e molto particolare. Una persona che ha vissuto per la montagna e ha fatto grandi cose. Le Dolomiti di Brenta erano la sua casa e in questa sua casa è morto".