Tragedia sfiorata su un Frecciargento: si stacca una porta a 250km/h

Quello della Frecciargento Roma – Brescia di ieri pomeriggio, sarà un viaggio che i passeggeri del treno ad alta velocità non dimenticheranno facilmente. L'eurostar era partito dalla Capitale alle 18.40 e sarebbe dovuto giungere a Brescia alle 21.55. Ma la corsa si è interrotta alle 19.30 all'ingresso di una galleria in prossimità di Chiusi (Siena), quando una portiera si è staccata dalla fiancata del treno che viaggiava ad una velocità di 250km/h. Come riportato dall'edizione fiorentina di Repubblica, è probabile che sia stato il contraccolpo con l'aria a sradicare letteralmente la porta dai cardini, sbalzandola prima sulle ultime vetture del Frecciargento e poi sui binari senza provocare danni a persone o cose o ad altri convogli.
«Solo per miracolo», ha affermato un ispettore della Polfer, «non è morto nessuno, non ho mai visto una cosa del genere in tutta la mia carriera». Il treno si è, dunque, fermato per circa due ore, in attesa dei accertamenti; solo dopo aver appurato l'assenza di conseguenze, il treno è ripartito a passo d'uomo verso Arezzo, dove i passeggeri, impauriti ma illesi, sono stati trasferiti su un convoglio sostitutivo che li ha condotti a Brescia.
A denunciare l'avvenimento sono stati alcuni macchinisti riuniti in "Ancora in Marcia". L'incidente «è il risultato della politica di tagli applicata da Ferrovie al personale addetto alla manutenzione. Non è più possibile andare avanti così, in questo modo si mette a rischio la vita di passeggeri e lavoratori», afferma Andrea Gambacciani, dell'associazione.
Ma la versione di Trenitalia è un'altra. Secondo la compagnia ferroviaria, già bersagliata dalle critiche dopo la campagna pubblicitaria "discriminatoria" sui Frecciarossa, il treno sarebbe stato danneggiato dai No Tav, tornati a protestare (non solo) in Val di Susa, dopo la riapertura del cantiere di Chiomonte. «E' un fatto che il Frecciargento sia proprio quello imbrattato dai manifestanti No Tav durante la protesta di lunedì alla stazione di Roma». Sul caso indagherà la Procura di Montepulciano.