video suggerito
video suggerito
Caos a Torino in Piazza San Carlo

Tragedia Piazza San Carlo, l’ex sindaca Chiara Appendino condannata a un anno e 5 mesi in appello bis

Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi parlamentare del Movimento 5 stelle, è stata condannata a un anno, 5 mesi e 23 giorni di reclusione in appello bis per i fatti avvenuti a Piazza San Carlo nel 2017, quando si creò il caos tra gli spettatori che su un maxischermo stavano guardando la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Nella calca rimasero ferite oltre 1.600 persone e morirono due donne.
A cura di Eleonora Panseri
821 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi parlamentare del Movimento 5 stelle, è stata condannata a un anno, 5 mesi e 23 giorni di reclusione in appello bis per i fatti avvenuti a Piazza San Carlo nel 2017, quando si creò il caos tra gli spettatori che su un maxischermo stavano guardando la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.

Nella calca rimasero ferite 1.600 persone e due donne, Erika Pioletti, 38 anni, e Marisa Amato, 65, morirono a causa delle lesioni riportate. Appendino era già stata condannata in secondo grado a 18 mesi.

Ma la Cassazione aveva annullato la sentenza dichiarando "irrevocabile" la responsabilità penale di Appendino, ma ordinando ai giudici di ricalcolare al ribasso la condanna perché nel frattempo c'erano state delle remissioni di querela.

Oggi, lunedì 20 gennaio, è arrivata la nuova decisione della Corte d'Assise d'Appello di Torino. La stessa pena è stata decisa per l'ex Capo di gabinetto Paolo Giordana. Assolto invece Maurizio Montagnese, all'epoca presidente dell'agenzia Turismo del capoluogo torinese.

"Il mio primo pensiero è ancora alle vittime e ai loro familiari. – ha detto proprio Montagnese subito dopo la lettura della sentenza – Ho sempre pensato di non avere avuto responsabilità in quello che è successo. Ora la vicenda si è chiusa. Ma il mio primo pensiero va sempre alle vittime e ai loro familiari".

Il processo riguardava le lacune della organizzazione e nella gestione dell'evento. Per i giudici della Cassazione, che lo scorso 17 giugno avevano disposto un nuovo processo d’appello, Appendino non si era limitata a ideare la proiezione della partita di calcio, ma aveva dato impulso alle scelte riguardanti il luogo di svolgimento e l'ente deputato ad organizzare la manifestazione, "senza preoccuparsi di valutare la sostenibilità in termini di sicurezza di tali scelte".

Aveva, inoltre, "mancato negligentemente di adottare l'ordinanza anti-vetro, circostanza che ricade nella fase organizzativa dell'evento, con innegabili conseguenze sulla sicurezza della manifestazione". Il 3 giugno del 2017 in piazza San Carlo venne montato un maxischermo per permettere si tifosi di seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Mentre la folla era radunata, però, quattro persone (condannate a 10 anni) spruzzarono dello spray urticante per derubare i presenti e scatenarono il panico.

Temendo che fosse in corso un attentato, la folla tentò la fuga in maniera disordinata: più di mille persone rimasero ferite e due donne morirono dopo essere state schiacciate nella calca. La prima si spense 10 giorni dopo l'accaduto, la seconda nel 2019. La sindaca fu indagata e poi condannata in quanto responsabile dell'organizzazione.

821 CONDIVISIONI
37 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views