Tragedia Mottarone, si allarga l’inchiesta: altri 11 iscritti al registro degli indagati
Si allarga l'inchiesta riguardante la tragedia della funivia del Mottarone che lo scorso 23 maggio ha causato la morte di 14 persone. I primi tre indagati erano Gabriele Tadini, caposervizio della struttura, Luigi Nerini, proprietario, e il direttore di esercizio Enrico Perocchio. Dei tre soltanto uno era rimasto in regime di arresto dopo aver confessato la manomissione dei freni di emergenza, mentre contro gli altri due sembravano non essere emersi elementi di accusa importanti. Ora però la lista degli indagati si allunga contando altre undici persone per un totale di 14 indiziati. Tra questi anche due società: Ferrovie del Mottarone e la Leitner, che si occupava della manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto.
Le società coinvolte
Tra i nuovi indagati figurano Anton Seeber, presidente del Consiglio d'amministrazione della società Leitner, Martin Leitner, consigliere delegato dell'azienda, Peter Rabanser, dirigente responsabile del Costumer Service delegato all'ambiente e alla sicurezza relativa agli impianti a fune e Rino Fanetti, dipendente della società che ha eseguito la testa fusa della fune traente spezzatasi lo scorso 23 maggio. Con il dipendente, indagati anche Alessandro Rossi, operaio della Sateco che ha effettuato in prima persona le prove magneto-induttive nel 2019 e Davide Moschitti che per la stessa azienda aveva effettuato la stessa operazione nel 2020. Indagato anche Federico Samonini, legale rappresentante della Scf Monterosa srl che ha operato interventi di manutenzione e controllo visivo delle teste fuse, sostituendole a scadenza.
La società Leitner si occupa della manutenzione riguardante la funivia del Mottarone dal 2014, quando erano stati iniziati i lavori di ristrutturazione sull'intera struttura. Da allora Leitner aveva continuato ad essere responsabile di accertamenti annuali e straordinari. La stessa società si occupava di delegare operazioni di controllo e manutenzione ad altre subappaltate, operando invece in prima persona controlli e operazioni di grossa portata.
Perizia anche sui dati della scatola nera
Sempre nell'ambito delle indagini, la Procura di Verbania si è associata alla richiesta della difesa di Enrico Perocchio, uno dei primi tre indagati e direttore di esercizio della funivia. Saranno effettuati accertamenti anche sulla scatola nera della funivia e in particolare su ogni dispositivo riconducibile al sistema di registrazione dei dati degli eventi dell'impianto a fune con copia forense ed estrapolazione dei dati che sono indispensabili ai fini dell'incidente probatorio. Anche le nuove parti coinvolte potranno nominare i propri consulenti per l'accertamento irripetibile. Accolta anche la richiesta di incidente probatorio di Marcello Perillo che assiste Gabriele Tadini, caposervizio della funivia attualmente ai domiciliari.