Crollo Marmolada, oggi nuove ricerche: trovata la decima vittima, ora è il momento dei Ris
Trovata la decima vittima della tragedia della Marmolada dove il crollo di un seracco ha scatenato una valanga di acqua, ghiaccio e detriti che ha spazzato via diverse cordate di alpinisti facendo una strage.
È questo infatti l’ultimo bilancio comunicato dai soccorritori il cui compito però non si è affatto esaurito visto che all’appello mancano ancora alcune persone, considerate disperse.
Sei le vittime identificate finora dopo che i genitori di due cittadini della Repubblica Ceca arrivati a Canazei oggi, accompagnati dalle autorità consolari del loro Paese, hanno riconosciuto i propri figli.
Luca Zaia: "Il bilancio della tragedia è definito, 11 tra morti e dispersi"
Come ha confermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, le speranze di ritrovare persone in vita sono nulle. "Il bilancio di questa tragedia è pressoché definito: stiamo parlando di 11 persone decedute o disperse", di cui tre veneti e una donna trentina tra i quattro morti che per ora hanno un nome. "Degli otto feriti sette sono ancora in ospedale e un paio sono gravi" ha spiegato il Governatore arrivando al quartier generale dei soccorsi.
Trovata un'altra attrezzatura tecnica nelle ricerche di oggi
Come hanno spiegato i tecnici del Soccorso alpino, oggi i soccorritori sono tornati sul terreno usando i droni dall’alto per avvistare corpi o reperti ma provando a cercare per la prima volta anche via terra i dispersi con un piano di eventuale evacuazione con elicotteri pronti a intervenire.
In queste ore altra attrezzatura tecnica è stata ritrovata sulla Marmolada, verosimilmente riconducibile a persone coinvolte nel crollo del serraco.
Le misure di sicurezza sono dovute al terreno che cambia di giorno in giorno proprio a causa dello scioglimento del ghiacciaio.
Cambiamenti che pongono ogni volta i soccorritori di fronte a nuove sfide ma che al contempo restituiscono ogni volta nuovi reperti che vengono recuperati, come accaduto con le nuove tre vittime individuate ieri.
“Lassù lo scenario cambia di continuo, ora i droni hanno individuato ciò che per giorni non era visibile” ha spiegato infatti Maurizio Dellantonio, capo del Soccorso Alpino, assicurando: “Abbiamo il dovere di andare avanti in modo spedito per dare risposte ai familiari che con tanta angoscia aspettano da giorni”.
Il lavoro dei Ris per analizzare il Dna delle vittime
Proprio sui reperti rinvenuti si concentrerà invece da oggi il lavoro dei Ris dei Carabinieri di Parma. Ai militari dei reparti scientifici dell’arma, infatti, la procura di Trento ha affidato il compito di identificare i resti con l’esame del Dna e catalogare tutti i reperti rinvenuti sul posto dai soccorritori.
Del resto delle vittime accertate solo alcune sono state già identificate con certezza mentre per le altre, ricomposte nel Palazzo del Ghiaccio di Canazei, si cerca ancora un nome e una identità.
Non solo, alcuni dei resti umani rinvenuti sulla Marmolada non sono ancora stati attribuiti come quello recuperato ieri insieme ai corpi di altre due vittime. Potrebbero appartenere ad uno degli altri dispersi o anche ai cadaveri già recuperati ma solo l’esame del Dna potrà accertarlo con sicurezza.
"Siamo in attività in due siti per eseguire dei prelievi biologici sui resti recuperati e in contemporanea eseguire il prelievo del Dna da oggetti o famigliari dei dispersi. Dobbiamo eseguire nel tempo più veloce possibile la profilazione e la comparazione per dare un nome a chi non è tornato dalla Marmolada. Daremo a questa indagine la massima priorità" ha assicurato il colonnello Giampietro Lago, comandante dei Ris di Parma. I primi risultati dovrebbero arrivare già domani mattina.
Del resto, come ha spiegato il presidente del Soccorso alpino nazionale, in quota "Ci sono parti umane, di dimensioni molto piccole, tante neanche collocabili in una sezione del corpo o l'altra. Tutti quanti verranno esaminati per trovare anche un minimo di relazione tra un reperto e l'altro".
Le condizioni dei sopravvissuti al crollo del ghiacciaio"
Intanto migliorano le condizioni di due dei sopravvissuti alla tragedia della Marmolada e attualmente ricoverati negli ospedali dell'Ulss Dolomiti di Belluno. Si tratta di un cittadino tedesco di 67 anni, ora trasferito nel normale reparto di Ortopedia, e di una tedesca di 58 anni, che rimane in Neurologia ma in condizioni giudicate buone dai medici.