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Tragedia del Natisone

Tragedia del Natisone, pm avviano accertamenti tecnici: “Acquisire elementi fondamentali”

La Procura della Repubblica di Udine inizia a muoversi per fare luce sulla tragedia del Natisone e ha ordinato accertamenti tecnici nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Patrizia Cormos e Bianca Doros e la scomparsa di Cristian Casian Molnar. Bisogna acquisire elementi giudicati “fondamentali” dai pm sulla catena dei soccorsi.
A cura di Antonio Palma
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Mentre vanno avanti ininterrottamente le ricerche dell’ultimo disperso della tragedia del Natisone, Cristian Casian Molnar, la Procura della Repubblica di Udine inizia a muoversi con i primi passi concreti, ordinando accertamenti tecnici nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Patrizia Cormos e Bianca Doros e la scomparsa del 25enne. I pm infatti hanno aperto un fascicolo di indagine per accertare quanto accaduto e valutare eventuali reati che potrebbero aver portato al dramma.

Bianca Doros, Patrizia Cormos e Cristian Casian Molnar
Bianca Doros, Patrizia Cormos e Cristian Casian Molnar

Natisone, si indaga sulla catena dei soccorsi

La data degli accertamenti tecnici è fissata al prossimo 20 giugno, giorno in cui sono state convocate anche le parti civili cioè i familiari delle vittime del Natisone. La natura esatta degli accertamenti non è stata comunicata dalla Procura ma con ogni probabilità si tratta degli esami sui telefoni delle ragazze per ricostruire l’esatta dinamica e i tempi dei soccorsi.

I Pm, che al momento ipotizzano il reato di omicidio colposo connesso alle presunte omissioni, ma senza indagati, infatti intendono ricostruire tutta la macchina dei soccorsi. Dalle telefonate dei passanti a quelle di Bianca e Patrizia, fino all’arrivo dei primi operatori che poi hanno cercato di mettere in salvo i tre gettando loro una corda e cercando di raggiungerli a nuoto nella corrente, purtroppo senza riuscirci.

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Gli esami tecnici sui telefoni delle ragazze morte nel Natisone

Si esaminerà probabilmente anche lo smartphone di Patrizia, ritrovato ancora funzionante nel fiume dagli stessi soccorritori nel corso delle ricerche dei ragazzi. Un esame a cui potranno partecipare anche i periti dei familiari per acquisire elementi giudicati “fondamentali" dalla Procura friulana. Esami che gli stessi avvocati delle parti civili che ritengono indispensabili per capire se i soccorsi siano stati tempestivi.

"Io e la mia famiglia abbiamo bisogno di capire cos'è successo, così come penso tutti quanti, e soprattutto di capire il perché" ha dichiarato alla Tgr Friuli la sorella di Bianca. Anche l’avvocato della famiglia di Cristian Casian Molnar ritiene che “se i soccorsi fossero partiti subito dopo la chiamata, i ragazzi si sarebbero salvati”. “Si tratta di una evidenza chiara, son convinto di questo e nei prossimi giorni si dovrà valutare il grado delle omissioni” ha sostenuto il legale.

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