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Tragedia del Natisone

Tragedia del Natisone, indagini sui tabulati telefonici: al vaglio le risposte degli operatori del 112

Proseguono le indagini sulla tragedia del Natisone. In questo momento gli sforzi degli inquirenti si stanno concentrando sulle tempistiche dell’intervento dei soccorritori. Nelle mani di chi sta indagando sui fatti ci sono ora anche i tabulati della conversazione tra una dei ragazzi travolti dalla piena del fiume e il Numero unico per le emergenze.
A cura di Eleonora Panseri
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Il Procuratore di Udine Massimo Lia ha assicurato che verranno fatti "tutti gli accertamenti necessari per ricostruire la dinamica" della tragedia avvenuta nel pomeriggio del 31 maggio in Friuli, dove tre giovani sono stati travolti e trascinati via dalla piena del fiume Natisone

I ragazzi, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, si chiamavano Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar. I corpi delle prime due sono stati ritrovati senza vita pochi giorni fa, mentre proseguono le ricerche del terzo giovane.

Nella giornata di martedì 4 giugno un pezzo di stoffa è stato trovato sotto il ponte Alcide De Gasperi di Manzano, a circa 8 chilometri dal punto in cui si sono abbracciati i tre ragazzi prima di essere travolti dalla piena.

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Al vaglio degli inquirenti i tabulati delle chiamate effettuate al Nue

Le indagini in questo momento si stanno concentrando anche sulle tempistiche dell'intervento dei soccorritori, dalla prima telefonata effettuata da Patrizia Cormos alle 13.29 al Numero unico di emergenza, cui ne sono seguite altre tre, una delle quali di zero secondi, quindi senza contatto tra l'operatore e la ragazza, come riferisce Il Messaggero Veneto.

Saranno vagliate le risposte degli operatori e i toni utilizzati durante l'attivazione dei soccorsi, per capire se sia stato fatto o meno tutto il necessario (e con le corrette tempistiche) per tentare di salvare i tre. I file sono stati acquisiti dagli inquirenti, anche quelli relativi a una chiamata fatta al Nue alle 13.47 da un'altra persona che si trovava nei pressi del luogo della tragedia.

Proprio quest'ultima telefonata aveva attivato l'elisoccorso decollato alle 14.07 da Campoformido e giunto sul posto 7 minuti più tardi, quando ormai i giovani erano già stati trascinati via dalla piena. La Procura, dopo il ritrovamento dei due corpi, ha aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio colposo.

I Carabinieri inoltre hanno già acquisito le testimonianze dei familiari e dei presenti, alcuni dei quali hanno girato dei video poco prima della tragedia, diffusi successivamente, anch'essi al vaglio degli inquirenti. Nelle mani di chi sta indagando sui fatti, oltre ai tabulati della conversazione tra Patrizia e il Nue, ci sono anche le rotte ufficiali seguite dagli elicotteri della Sanità regionale e dei Vigili del Fuoco.

Verifiche ulteriori verranno eseguite anche in merito alla cartellonistica presente nell'area per stabilire se il pericolo di piene improvvise fosse adeguatamente segnalato.

Lo sfogo dei vigili del fuoco dopo le polemiche sui soccorsi

"Veramente qualcuno ci crede supereroi?", si legge in una nota arriva oggi, giovedì 6 giugno, dalla Funzione Pubblica Cgil dei Vigili del fuoco, dopo le polemiche scatenate dopo la diffusione della dinamica dell'intervento dei soccorritori. "Nessuno immagini di colpevolizzare l’operato del personale intervenuto quel giorno", prosegue ancora la nota dei pompieri, che puntualizza come "ogni scenario di intervento sia, per i Vigili del Fuoco chiamati a prestare soccorso, diverso e complesso nel suo approccio".

I soccorritori "lavorano sottorganico, con un sovraccarico di lavoro a volte inaccettabile. Le squadre, a volte ridotte a 3 unità rispetto alle 5 necessarie, non riescono a coprire il territorio in tempi brevi e in maniera uniforme; – denuncia ancora il sindacato – il personale non fa la formazione obbligatoria e non riesce a mantenere gli standard operativi a causa dell’impossibilità di effettuare mantenimenti e re-training. Abbiamo carichi di lavoro eccessivi e il ripiego allo straordinario è ordinario".

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