Tragedia del Natisone, chiesto processo per quattro soccorritori: il 19 settembre l’udienza preliminare

L'udienza preliminare per l'inchiesta sulla tragedia del Natisone si terrà il prossimo 19 settembre. A comparire davanti al giudice del tribunale di Udine saranno quattro soccorritori.
Tre sono i vigili del fuoco Andrea Lavia, Enrico Signor e Luca Mauro che il 31 maggio, quando Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, 20, 23 e 25 anni, vennero trascinati e uccisi dalla piena del fiume, si trovavano nella sala operativa del comando di Udine e interagirono con Cormos che tentò ripetutamente di chiamare il 112 chiedendo aiuto.

Insieme a loro anche un infermiere, Michele Nonino, della centrale operativa regionale del soccorso sanitario. L'addetto non parlò mai con le persone in difficoltà ma si rapportò unicamente coi medesimi Vigili del fuoco, per concordare le procedure da adottare.
In aula potrebbero essere presenti alcuni familiari delle tre vittime che hanno chiesto di poter assistere. Lo ha reso noto il loro legale, Maurizio Stefanizzi. Si costituiranno parte civile.
La settimana scorsa la Procura di Udine ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo plurimo aggravato. Secondo l'accusa, i quattro avrebbero contribuito alla tragedia con errori, omissioni e sottovalutazioni, scrive il Corriere della Sera.

Il legale di Nonino, Maurizio Miculan, si è detto fiducioso. "Superato il momento dei processi mediatici, arriva finalmente la fase in cui ci potremo confrontare avanti a un giudice, terzo e imparziale, per l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità in una vicenda che resta drammatica per tutte le persone coinvolte", ha spiegato al quotidiano.
Entro la data dell'udienza le difese potranno presentare memorie o documenti. Si tratta anche dell'ultimo momento in cui le parti potranno accedere ai riti alternativi che danno diritto a sconti di pena, come il patteggiamento o il rito abbreviato.
La giudice per l'udienza preliminare, Mariarosa Persico, sarà chiamata a decidere per un eventuale rinvio a giudizio oppure per un non luogo a procedere.