Drammatico epilogo per la terza tappa del Giro d'Italia: il 27enne ciclista belga della Leopard Trek, Wouter Weylandt è infatti deceduto dopo una terribile caduta alla fine della discesa del Passo del Bocco, a pochi chilometri di distanza da Rapallo. Il ciclista, che lo scorso anno era riuscito a portarsi a casa una tappa del Giro (e l'immagine che vi mostriamo è proprio relativa alla premiazione nella cittadina olandese di Middleburg), è caduto all'ingresso di una delle ultime curve della discesa conclusiva a circa 20 km dal traguardo, sbattendo violentemente la testa contro il muretto ai bordi della strada.
Soccorso immediatamente dai medici, il corridore è sembrato da subito in condizioni critiche, con una frattura della base cranica che si estendeva sino alla zona maxillo facciale che ha reso vano ogni tentativo di rianimazione. Come raccontato al corriere dello sport dal medico della carovana, il dottor Giovanni Tredici, infatti: "Siamo arrivati immediatamente, eravamo dietro al suo gruppo. Era in stato di incoscienza, con una frattura della base cranica e con il massiccio facciale compromesso. Dopo 40 minuti di massaggio cardiaco abbiamo sospeso la rianimazione, d'accordo con il 118, perchè non c'era più nulla da fare".
Una tragedia su cui probabilmente verrà aperta un'inchiesta, mentre il corpo del ciclista belga è stato trasferito all'ospedale di Lavagna per gli esami autoptici che chiariranno nel dettaglio la causa della morte. La notizia ha ovviamente gettato nello sconforto l'intera comitiva della corsa rosa, con l'organizzazione che ha preferito annullare il cerimoniale di premiazione della tappa, vinta per la cronaca dallo spagnolo Angel Vicioso, con la maglia rosa passata sulle spalle dell'inglese David Millar. Distrutti i compagni di squadra di Weylandt, al primo anno con la casacca della Leopard dopo aver corso per la Quickstep , che non hanno voluto rilaqsciare dichiarazioni ai numerosi giornalisti presenti nella cittadina ligure. Come ricordano i cronisti, non si tratta del primo tragico incidente sulle strade della corsa a tappe e a questo punto non si esclude che la direzione di gara possa prendere provvedimenti e modificare il programma della competizione. Una gara che chiaramente non può che passare in secondo piano di fronte al dramma odierno, con una giovane vita spezzata per sempre, un giovane e talentuoso corridore vittima di quella strada cui aveva dedicato anni di passione, di sacrifici, di vita.