video suggerito
video suggerito
Covid 19

Tracce di Coronavirus nelle fogne italiane, l’ISS: “Indica presenza di un focolaio epidemico”

Stando ai risultati di una ricerca condotta a Roma e Milano negli ultimi mesi dall’Istituto Superiore di Sanità, il materiale genetico del virus Sars-Cov-2, responsabile dell’infezione da Covid-19, può essere trovato nelle acque di scarico ed è una spia della presenza di un focolaio epidemico. Brusaferro: “Ciò potrebbe essere d’aiuto nel controllo della pandemia”.
A cura di Ida Artiaco
49.616 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Il materiale genetico del virus Sars-Cov-2 può essere trovato nelle acque di scarico, permettendo quindi di usare questo tipo di campionamenti come ‘spia’ della presenza di un focolaio epidemico". È quanto è emerso da uno studio condotto a Roma e Milano dal gruppo guidato da Giuseppina La Rosa del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute Del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, che sarà pubblicato a breve ma di cui è stata resa nota la notizia proprio sul sito dell'ISS. Si tratta di una scoperta molto importante che, come sottolinea il presidente Silvio Brusaferro, "potrebbe essere d’aiuto nel controllo della pandemia. I nostri risultati si associano a quelli di altri gruppi di ricerca che, in Olanda, Massachusetts, Australia e Francia, hanno ad oggi rinvenuto tracce del virus negli scarichi".

A spiegare, in sintesi, il contenuto della ricerca, condotta tra Roma e Milano, quest'ultima tra le città con il più alto numero di contagi di Covid-19, è stata proprio la dottoressa La Rosa: "Abbiamo selezionato e analizzato per la ricerca del virus un gruppo di 8 campioni di acque di scarico raccolti dal 3 al 28 febbraio a Milano e dal 31 marzo al 2 aprile a Roma. In 2 campioni raccolti nella rete fognaria della zona Occidentale e Centro-orientale di Milano è stata confermata la presenza di RNA del nuovo Coronavirus. Nel caso di Roma, lo stesso risultato positivo è stato riscontrato in tutti i campioni prelevati nell’area orientale della città. Stiamo ora estendendo la ricerca ad altri campioni di acque di scarico provenienti da una rete di raccolta in diverse regioni, costruita negli anni nell’ambito di un progetto finanziato dal Centro Nazionale di prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute". Ma niente panico.

"Il ritrovamento – ha sottolineato Luca Lucentini, direttore del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute dell’ISS – non ha nessun rischio. Il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento non invasivo per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione". Anzi, questo risultato potrebbe essere usato nel corso della fase 2, che dovrebbe cominciare il prossimo 4 maggio con la fine del lockdown. Come? "La sorveglianza – ha aggiunto Lucentini – potrà essere utilizzata per monitorare in modo indiretto la circolazione del virus ed evidenziare precocemente una sua eventuale ricomparsa, consentendo quindi di riconoscere e circoscrivere più rapidamente eventuali nuovi focolai epidemici. Una strategia che viene già usata per altri virus, come quello della polio. Aver trovato RNA virale, che quindi non necessariamente rappresenta un virus infettivo, nelle acque di scarico è un risultato che non sorprende e non implica alcun rischio per la salute umana. Come evidenziato in un recente documento pubblicato dall’Istituto, il ciclo idrico integrato, cioè il processo che comprende potabilizzazione delle acque e sistemi di fognatura e depurazione, è certamente sicuro e controllato rispetto alla diffusione del virus responsabile di COVID-19, come anche di altri patogeni".

49.616 CONDIVISIONI
32817 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views