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Totò Cuffaro ottiene la riabilitazione dai giudici dopo il carcere ma fa ricorso

L’ex governatore della Regione siciliana, Totò Cuffaro, ha ottenuto la riabilitazione del Tribunale di sorveglianza di Palermo dopo il carcere ma per lui applicata la legge cosiddetta spazzacorrotti.
A cura di Antonio Palma
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L’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, ha ottenuto la riabilitazione da parte dei giudici per le due condanne per diffamazione e favoreggiamento aggravato dall’agevolazione di Cosa nostra che gli sono costati 1786 giorni di carcere.

Per i giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo, l’ex governatore infatti "ha dato prova effettiva e costante di buona condotta, nella accezione legislativa e giurisprudenziale di questo termine" dunque ha diritto al beneficio che “fa venire meno limitazioni burocratico-legislative che ostacolerebbero l’avviata risocializzazione e rieducazione".

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Nella decisione pesano “la volontà di mettere a frutto l'esperienza dignitosamente maturata in carcere dando voce a soggetti il cui status è stato condiviso per lunghi anni, sia quelle denotanti la volontà di accrescimento personale e di divulgazione culturale funzionali ad una ampia e compiuta risocializzazione”, ma anche le inziative benefiche. Si cita ad esempio l'associazione “Aiutiamo Burundi onlus” "attiva nel settore della cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale” attraverso la quale ha finanziato “la realizzazione di progetti di sviluppo, portando avanti numerose iniziative filantropiche nel territorio del Burundi e del Niger”.

In pratica con il provvedimento gli effetti penali della condanna sono definitivamente cancellati ma si tratta di una vittoria a metà per Cuffaro che ha già scontato in carcere parte della pena a 7 anni ed è libero dal 2015.

Nella loro decisione i giudici, infatti, pur rilevando come Cuffaro abbia “posto in essere numerose attività, sia risarcitorie, sia di impegno civile” per riscattarsi dai reati commessi, hanno stabilito che non potrà ricandidarsi in alcun modo per 7 anni dal provvedimento di riabilitazione.

Una decisione che Cuffaro critica senza mezzi termini e contro la quale ha dato mandato ai suoi legali di presentare opposizione. Rimane per lui infatti l’interdizione dai pubblici uffici che è una pena accessoria.

Totò Cuffaro

L’ex governatore è incappato nella legge cosiddetta spazzacorrotti che di fatto gli impedisce di tornare alla politica attiva come candidato anche se Cuffaro è già da tempo tornato in politica ed è ora coordinatore della Dc Nuova.

Secondo il legale di Cuffaro, l'avvocato Marcello Montalbano, la legge non si sarebbe dovuta applicare al suo caso perché entrata in vigore dopo la fine della vicenda giudiziaria dell’ex governatore siciliano.

"Ho più volte affermato che comunque non mi sarei più candidato. Ma è importante sapere però che oggi, per la società e per la giustizia in cui ho sempre creduto, sono, dal punto di vista penale, riabilitato”ha dichiarato a Live Sicilia Cuffaro.

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