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Toscana: classe troppo affollata, 11enne rimandato a casa dal preside

Il caso di un bimbo di Villafranca Lunigiana, in provincia di Massa Carrara, rimandato a casa per una interpretazione severa delle regole da parte del preside: “Venti alunni sono troppi”
A cura di A. P.
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La burocrazia e le ferree regole applicata da un preside rischiano di far saltare l'inizio di anno scolastico ad un bimbo di 11 anni. È quanto accaduto a Villafranca Lunigiana, piccolo paese di poco più di quattromila abitanti in provincia di Massa Carrara. In città infatti esiste una sola scuola media composta da un'unica classe che però è già formata da venti bambini. Un numero limite, secondo il dirigente scolastico, la cui unica soluzione è stata quella di rimandare a casa il piccolo alunno appena iscritto dai genitori. A denunciare l'episodio i genitori del bimbo che ora hanno deciso di rivolgersi ad un avvocato.

"Dopo averlo iscritto regolarmente all’unica scuola media pubblica del paese, alcuni giorni dopo abbiamo ricevuto una comunicazione dalla scuola che ci spiegava che mio figlio non avrebbe potuto prendere parte alle lezioni" ha raccontato la mamma dell'11enne, aggiungendo: "Il preside neppure ci ha voluto parlare.  Alla fine, mio marito è stato fuori ad aspettarlo per ore e lui, non potendolo mandar via a quel punto, s’è giustificato con il problema del numero di alunni in classe e con questioni di bilancio della scuola".

All'origine della questione sembra ci sia un problema tutto burocratico. Nella classe infatti vi è un bimbo con gravi problemi di disabilità e la legge prevede che in questi casi il numero degli iscritti non possa superare i venti scolari, a meno di deroghe del provveditorato agli studi. Una deroga che però non è arrivata al Preside che dal suo canto non vuole prendersi la responsabilità. "Il preside ha interpretato un po’ rigidamente la normativa, ma si è detto disponibile ad accogliere l’alunno nel momento in cui riceverà un ordine di servizio dal Provveditore agli studi e dal Direttore tecnico regionale, una decisione che spero arrivi in tempi rapidi" ha confermato infatti il sindaco della città.

Intanto però i genitori del bimbo, che fino ad ora aveva frequentato le scuole in Garfagnana dove ha vissuto con i nonni, vogliono vedere l'11enne in classe da subito. "Noi non possiamo portarlo ogni giorno in una scuola di un altro comune. L’istituto di Villafranca deve quindi consentirgli di seguire le lezioni" ha spiegato ancora la mamma con l'intenzione di presentarsi in classe con l'avvocato. "Mio figlio deve andare a scuola, è la scuola dell’obbligo e io sto facendo quello che devo fare. Su questa storia voglio andare fino in fondo" ha concluso la donna.

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