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“Torno e ti scuoio come una capra”, percosse e minacce alla compagna: parente denuncia e libera la donna

Il caso in provincia di Catanzaro. L’uomo ossessionato dal fatto che la compagna lo tradisse e per questo era arrivato a convincerla a presentare denunce contro persone innocenti. L’orrore è stato svelato da una parente della sventurata.
A cura di Biagio Chiariello
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"Quando arrivo a casa ti scuoio come una capra". È uno dei terribili improperi che una donna nel Catanzarese si è sentita urlare dal compagno, un 38enne e accusato di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Una bruttissima storia di violenze e minacce quella che il lavoro investigativo di Carabinieri e Procura della Repubblica ha fatto emergere nei giorni scorsi.

Secondo l'accusa l'indagato avrebbe maltrattato la compagna "vessandola psicologicamente mediante ossessive accuse di tradimenti; isolandola dalla famiglia di origine danneggiando anche i telefoni cellulari". E minacciandola con espressioni come quella sopracitata.

L'ultimo gravissimo episodio risale alla notte tra l'8 e il 9 agosto fa quando la sventurata è stata presa a calci e pugni che le hanno provocato ferite poi refertate dai medici dell'ospedale.

La donna, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata così soggiogata dal compagno da arrivare a presentare denunce contro persone innocenti. In particolare aveva raccontato di essere stata abusata da due giovani fratelli minorenni. Quella querela però non aveva convinto gli inquirenti che avevano voluto vederci chiaro: anzitutto perché la violenza, a detta della donna, sarebbe avvenuta nella casa dove stava dormendo il compagno, per di più uno dei presunti stupratori quella stessa sera era stato visto da diversi testimoni in tutt'altro luogo.

Ma a sciogliere i dubbi su chi era il vero autore di quelle violenze era stato un'altra parente della sventurata donna. Quest'ultima in particolare aveva spiegato che il compagno era ossessionato dall'idea che lei lo tradisse accusandola, infondatamente, di infedeltà continue. A ciò si univano le percosse e le vessazioni.

L’uomo è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Catanzaro – Siano.

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