Torna l’ora solare, alle 3 della prossima notte lancette indietro di un’ora
Alle tre della prossima notte, quella tra il 24 e il 25 ottobre, sarà necessario spostare le lancette degli orologi indietro di un'ora a causa del ritorno dell'ora solare. Come ogni anno, si dormirà un'ora in più per una notte, ma a partire da domani farà buio prima e si entrerà nella fase dell'anno con le giornate più corte che durerà ancora diversi mesi. Le lancette, infatti, andranno nuovamente spostate di un'ora in avanti l'ultimo weekend di marzo, tra sabato 27 e domenica 28. Potrebbe essere l'ultima volta: qualche settimana dopo infatti sapremo se il 2021 decreterà o meno la fine dell'ora legale che ci accompagna da 54 anni.
Nel 2021 potrebbe essere abolito il cambio dell'ora
Da svariati anni in tutta Europa si è acceso un dibattito sulla possibile abolizione del cambio dell'ora, fortemente caldeggiata soprattutto dai paesi del nord con il lancio di un sondaggio nel quale veniva chiesto ai cittadini europei se volessero o meno tenersi l'ora legale. Al quesito risposero oltrei 4,6 milioni di persone: l'84% chiedeva che il cambio dell'ora venisse abolito, mantenendo solo l'orario naturale e quindi l'ora solare. Le ragioni della petizione risiedevano nel fatto che mentre in paesi come la Spagna o l'Italia l'ora legale allunga effettivamente le giornate, al Nord, dove le giornate sono già più estese, tale iniziativa non produce alcun beneficio.
Il dibattito è finito anche nella Commissione Europea, dove tuttavia non è stata raggiunta una decisione unanime che accontentasse tutti gli stati membri, per cui si è ipotizzato persino di andare nella direzione di una abolizione o meno a blocchi con i Paesi meridionali dell'Ue che avrebbero potuto tenere l’ora legale per tutto l’anno, quelli settentrionali che invece avrebbero potuto conservare perennemente mesi l'ora solare. Una risposta definitiva sulla questione dovrebbe arrivare nell'aprile del 2021. Per il momento l'Italia ha detto di no all'abolizione del cambio e ha depositato una richiesta formale per mantenere il sistema tuttora in vigore, cioè sei mesi l’anno di ora legale e sei mesi l’anno di ora solare, soprattutto per i vantaggi legati al risparmio di energia elettrica.