Torna in Italia Alvin, l’11enne portato via dalla madre che combatteva con l’Isis in Siria
È stato ritrovato sano e salvo e tornerà finalmente in Italia il piccolo Alvin Berisha il bimbo di 11 anni portato via dalla madre per arruolarsi con l'Isis in Siria dove è morta tragicamente in un attacco armato. L'undicenne di origine albanese ma nato in Italia è stato individuato nel campo profughi di Al Hol, l'area nel nord est del paese sotto il controllo dei curdi che ospita oltre 70mila persone. Il piccolo era ospitato nell'area dedicata agli orfani dopo aver perso la madre Valbona Berisha con la quale era partita nel dicembre 2014. L'operazione per recuperalo è durata giorni e ha visto il coinvolgimento di Croce Rossa e Mezzaluna rossa. Il piccolo infatti è stato trasferito prima a Damasco con un convoglio umanitario, poi ha raggiunto il confine con il Libano dove infine è stato preso in carica da un funzionario del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol che, insieme a uomini della Cri, del Ros dei carabinieri e ad alcuni funzionari del governo albanese, lo ha condotto all'ambasciata italiana a Beirut.
Secondo quanto ricostruito, il bimbo era stato individuato già a settembre quando era stato avvicinato da personale umanitario. "Ricorda di avere avuto dei pregressi in Italia" ha spiegato un investigatore del Ros dei carabinieri raccontando passo passo le ricerche per ritrovare e riportare in Italia il bambino. L'operazione per riportarlo a casa non è stata priva di rischi vista la zona e le frontiere da attraversare. Per confermare la sua identità è stato anche fotografato da personale della Croce Rossa, la foto poi è stata mostrata al padre che ha riconosciuto il figlio nello scatto. Ad attendere il piccolo Alvin in Italia, dove potrebbe arrivare già venerdì, ci sarà proprio il padre che da anni ormai lo cercava disperatamente.
L'uomo si era rivolto anche alla trasmissione tv Le Iene che aveva rintracciato il piccolo e riportato alla luce la vicenda che si trascinava da anni. Della moglie del piccolo infatti non si era più saputo nulla dopo la partenza. Stando alle indagini, la donna avrebbe raggiunto Al Bab, una località a una quarantina di chilometri da Aleppo, grazie all'aiuto di un foreign fighter, anch'egli albanese, che avrebbe comprato il biglietto aereo per Berisha e per il figlio. La donna avrebbe avuto contatti con terroristi dell'Isis ad alti livelli mettendo a disposizione della causa del Califfato anche il figlio prima di morire uccisa