Torna dalla vacanza in Thailandia, 40enne rischia di morire a causa di un parassita tropicale

Un ritorno dalle vacanze che si poteva trasformare in una tragedia. Un 40enne di Treviso è stato infettato da un parassita in Thailandia e appena sbarcato in Italia si è sentito male, venendo così ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello, dove ha scoperto di avere un ascesso del fegato causato da una Ameba, un parassita che era entrato nel suo corpo attraverso del cibo o dell’acqua contaminati. Il 40enne era rientrato dalla sua vacanza e si è sentito male appena è sceso dall’aereo. Il Gazzettino racconta che l’uomo ha quindi scoperto in ospedale di avere un ascesso del fegato a causa di questo parassita che riesce a superare le barriere dell’intestino e a colpire anche altri organi, compresi quelli vitali. L’uomo ha corso quindi un grosso rischio, probabilmente a causa di qualche cibo o bevanda contaminati consumati durante la sua permanenza in Thailandia.
La diffusione di parassiti di questo genere non avviene in Italia ma è frequente nelle aree tropicali, soprattutto a causa del clima umido e delle scarse condizioni igieniche che favoriscono il proliferare di batteri. L’uomo di Treviso è stato salvato anche grazie al lavoro dei medici. Il primario dell’unità di malattie infettive dell’ospedale, Giorgio Scotton, racconta sempre al Gazzettino che le “cose sono andate perfettamente: è stato drenato e sta continuando il trattamento. Non ci sono preoccupazioni. Le sue condizioni sono buone e in costante miglioramento. Queste sono patologie che emergono raramente qui da noi. Ma vanno comunque sempre tenute in considerazione”.
Non si tratta del primo caso nella zona di malattie tropicali in quest’estate. Da fine giugno sono stati infatti riscontrati due casi di Dengue su pazienti che – anche loro – tornavano dall’Asia. La Dengue è una febbre causata da virus tropicali. In quei casi a essere colpiti erano stati una ragazza di 30 anni e uno di 29. In ogni caso – come ha assicurato la Asl – non c’è alcun rischio di contagio per questi virus. Almeno non da persona a persona. Il virus si può invece trasmettere attraverso la puntura di insetti. Per questo motivo sono state fatte opere di disinfestazione per le zanzare tigre nelle zone in cui vivono i pazienti colpiti.