Torino vieta i botti di Capodanno: spaventano gli animali
Un regolamento entrato in vigore a Torino lo scorso marzo vieta l'esplosione dei fuochi d'artificio a Capodanno. Botti e petardi sono banditi, e chiunque ne farà uso sabato prossimo, ultimo giorno dell'anno, sarà punito con una multa da 25 a 500 euro. Il motivo? I fuochi spaventano cani e gatti, causando la morte di quasi 5.000 animali ogni anno. Anche a Venezia sarà vietato accendere petardi, per "salvaguardare l'incolumità pubblica. A Natale, una donna era stata colpita da un proiettile vagante. Ammirava i fuochi insieme alla figlia 20enne e incinta quando fu raggiunta da una pallottola che la colpì al ventre. In seguito ad un intervento chirurgico, la donna è stata giudicata fuori pericolo.
Cinquemila animali morti per i botti
Il nuovo regolamento che vieta l'esplosione di petardi, botti e fuochi d'artificio a Capodanno è entrato in vigore già lo scorso marzo. Nel capoluogo piemontese chiunque faccia esplodere botti rischia una sanzione che va dai 25 ai 500 euro. L'associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), ha fornito dati sconcertanti: ogni anno perdono la vita circa 5.000 animali, domestici e non, nella notte tra il 31 dicembre e 1 gennaio. Cani, gatti, uccellini e altri animali di piccola taglia muoiono, letteralmente, di paura a causa dei botti esplosi durante i festeggiamenti del nuovo anno.
Il dirigente del settore tutela animali del Comune di Torino, Giuseppe Portolese, ha affermato: "È molto importante che venga riconosciuto il fatto che i petardi causano danni agli animali e non sono solo un disturbo per la quiete pubblica". A proposito di salvaguardia della quiete pubblica, anche a Venezia i festeggiamenti di Capodanno avverranno senza i fuochi d'artificio. Anche in questo caso, multe salate, soprattutto a piazza San Marco, dove si concentra la folla di persone accorse per brindare al nuovo anno. L'iniziativa torinese è stata accolta con favore anche dal deputato Pdl Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo che da sempre si batte per la tutela degli animali: "L'esempio di Torino dovrebbe essere seguito da tutti i Comuni Italiani".