Torino: uomo si masturbò sul bus, per i giudici è violenza sessuale. Arrestato
Era il maggio di quest'anno quando un giudice di Torino ha negato la custodia cautelare in carcere per Had Mohsine, un cittadino marocchino di 27 anni: il ragazzo nell’ottobre 2016 era filmato a bordo del bus 68 mentre si masturbava ed eiaculava sulla gamba di una giovane donna. La motivazione? "Non c’era stato contatto fisico, presupposto indispensabile perché si possa configurare il reato di violenza sessuale". Oggi il tribunale del Riesame ha rovesciato quell’ordinanza, accogliendo il ricorso del pubblico ministero Andrea Padalino, disponendo una custodia cautelare in carcere cosi come il magistrato aveva richiesto all’epoca.
La vittima aveva spiegato di avere "sentito calore sulla coscia sinistra" dopo che lui è sceso dal tram. "Se l’avesse toccata per masturbarsi, certamente avrebbe avvertito sensazioni ben diverse dal mero calore. Appare difficile, perciò, quantificare il gesto come violenza sessuale e non piuttosto come atto osceno" aveva scritto il giudice la scorsa estate. Oggi tuttavia la situazione è radicalmente cambiata: "È pacifico – si legge nel provvedimento dei giudici del Riesame – che il contatto fisico tra il soggetto/agente e la vittima non è requisito necessario ai fini dell’integrazione del reato di violenza sessuale. Poiché questo sussiste ugualmente quando l’autore della condotta trova comunque soddisfacimento sessuale".